L’Isoniazide è utilizzata da sola o in combinazione con altri farmaci per trattare la tubercolosi e prevenirla in chi è entrato in contatto con il batterio che la causa.
Che cos’è l’isoniazide?
L’Isoniazide agisce eliminando i batteri della tubercolosi in riproduzione attiva.
Come si assume l’Isoniazide?
L’Isoniazide può essere assunta sotto forma di compresse (anche a rilascio prolungato), capsule o sciroppo. In genere, la posologia è di una dose al giorno, a stomaco vuoto (1 ora prima o 2 ore dopo i pasti). Se causa disturbi di stomaco, può però essere assunta con un po’ di cibo.
Dato che i batteri della tubercolosi possono rimanere quiescenti, senza replicarsi, per lunghi periodi la terapia con isoniazide deve essere assunta per lunghi periodi (in genere da 6 a 12 mesi).
Effetti collaterali dell’Isoniazide
L’Isoniazide può causare gravi danni al fegato che in alcuni casi possono risultare fatali. Per questo è importante informare il medico in caso di patologie epatiche (anche pregresse), alcolismo, uso di droghe o comparsa di sintomi come stanchezza eccessiva, debolezza, mancanza di energia, perdita di appetito, disturbi di stomaco, vomito, urine scure e ittero.
Fra gli altri possibili effetti avversi dell’isoniazide sono inclusi:
È bene contattare subito il medico in caso di:
- dolore agli occhi
- intorpidimento o pizzicore a mani e piedi
- rash cutaneo
- febbre
- ghiandole gonfie
- mal di gola
- emorragie o lividi
- dolori all’addome o sensibilità al tatto
Avvertenze
Durante il trattamento con Isoniazide non bisogna assumere alcol.
Prima di iniziare ad assumere il farmaco è inoltre bene informare il medico:
- di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o a qualunque altro farmaco o alimento
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare paracetamolo, antiacidi, carbamazepina, disulfiram, ketoconazolo, fenitoina, teofillina, acido valproico e vitamine
- nel caso in cui si soffra (o si abbia sofferto) di malattie renali, diabete, neuropatie periferiche
- se si ha un’infezione da HIV
- in caso di gravidanza o allattamento al seno