Che cos'è l'Ivermectina?
L'Ivermectina è un farmaco antielmintico. Uccide o promuove l'espulsione di vermi parassiti intestinali. In caso di strongiloidosi uccide il parassita, mentre in caso di oncocercosi uccide solo i vermi in fase di sviluppo, ma non quelli adulti.
A cosa serve l'Ivermectina?
L'Ivermectina è utilizzata per trattare la strongiloidosi causata dal nematode Strongyloides stercoralis e per tenere sotto controllo l'oncocercosi causata dal nematode Onchocerca volvulus.
A volte trova impiego anche per trattare altre parassitosi, incluse pediculosi e scabbia.
Come si assume l'Ivermectina?
L'Ivermectina si assume per via orale, in genere sotto forma di unica compressa da deglutire con acqua a stomaco vuoto. In caso di oncocercosi può però essere prescritta l'assunzione di nuove dosi 3, 6 o 12 mesi dopo il primo trattamento.
Effetti collaterali riconosciuti
Fra i possibili effetti avversi dell'Ivermectina sono inclusi:
- capogiri
- perdita dell'appetito
- nausea
- vomito
- gonfiore o dolore allo stomaco
- diarrea
- costipazione
- debolezza
- sonnolenza
- tremori incontrollabili
- fastidi al torace
- gonfiore di occhi, volto, braccia, mani, piedi, caviglie o polpacci
- dolore alle articolazioni
- gonfiore alle articolazioni
- gonfiore e dolore alle ghiandole a livello si collo, ascelle o inguine
- battito cardiaco accelerato
- arrossamenti, lacrimazioni o dolori oculari
- gonfiore delle palpebre o dell'occhio
- strane sensazioni all'occhio
È bene contattare subito un medico in caso di:
- febbre
- vesciche o desquamazioni
- rash cutaneo
- orticaria
- prurito
Avvertenze
Il trattamento della strongiloidosi con Ivermectina prevede almeno tre esami delle feci nei tre mesi successivi all'assunzione del farmaco per verificare l'efficacia della cura.
In caso di oncocercosi, il trattamento può causare capogiri e svenimenti quando ci si alza rapidamente. È bene fare particolare attenzione a questo aspetto.
Prima di iniziare ad assumere Ivermectina è necessario informare il medico:
- di allergie al principio attivo o a qualunque altro farmaco
- di medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare ansiolitici, psicofarmaci, anticonvulsivanti, miorilassanti, sedativi, farmaci per dormire o tranquillanti
- se si soffre (o si è sofferto) di meningite, tripanosomiasi o disturbi che alterano il funzionamento del sistema immunitario
- in caso di gravidanza o allattamento