Che sia al mare, in montagna, o nei parchi cittadini, complici le vacanze, il caldo e il bel tempo, in estate è molto probabile prendere più sole rispetto alle proprie abitudini.
Ma un’esposizione eccessiva al sole può comportare il rischio di arrossamenti e scottature che, a lungo andare, possono rivelarsi pericolose per la nostra pelle.
Oltre all’utilizzo di cappelli, ombrelloni e vestiti in stoffe leggere in grado di proteggere senza aumentare il calore corporeo, è importante ricordarsi di utilizzare sempre, sul viso e sulle parti del corpo esposte al sole, la crema solare.
Perché un’esposizione solare eccessiva può essere pericolosa? E quali sono le caratteristiche più importanti di una crema solare? Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Narcisi, dermatologa in Humanitas.
Esposizione solare e melanoma
Un’esposizione solare costante e senza protezione può comportare, soprattutto in coloro che presentano una pelle più sensibile, lo sviluppo di un eritema solare, più comunemente chiamato scottatura. Con questo termine intendiamo un arrossamento della pelle pruriginoso che potrebbe anche comportare la formazione di bolle e una desquamazione cutanea.
Una pelle continuamente esposta al sole senza protezione invecchia più velocemente per via dell’azione dei raggi ultravioletti UVA, mentre i raggi UVB, il secondo tipo di raggi ultravioletti dannosi per la salute, sono causa di arrossamenti della cute.
Le continue scottature, soprattutto se si sono succedute negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, sono inoltre un fattore di rischio per lo sviluppo, in età adulta, di melanoma. Altri tumori tendenzialmente poco aggressivi dal punto di vista clinico, ma maligni da quello istologico sono i basaliomi e gli epiteliomi squamo-cellulari, che possono sempre comparire in relazione a un’esposizione solare eccessiva.
Per evitare un’esposizione superiore alla norma ai raggi ultravioletti è opportuno non prendere il sole nelle ore centrali della giornata, quelle a cavallo tra la fine della mattina e il primo pomeriggio (tra le 11 e le 16). Una regola che vale anche nei giorni in cui il cielo non è limpido e il sole è oscurato dalla presenza di nubi.
Creme: SPF e protezione solare
L’SPF o grado di protezione solare rappresenta l’indice di protezione delle creme solari (da questo punto di vista è importante controllare che la crema che stiamo comprando protegga anche dai raggi UVA e non solo da quelli UVB). Si tratta di un indice di protezione calcolato in base al tempo impiegato dalla pelle ad abbronzarsi a seguito dell’utilizzo della crema, che dunque sarà maggiore più l’SPF sarà alto.
In generale si tende a preferire l’utilizzo di creme con un SPF più alto perché il grado indicato sulla confezione si riferisce all’applicazione di 2mg di crema ogni cm² della nostra pelle: una quantità di prodotto molto alta, che corrisponde circa a metà tubetto al giorno. Quando, infatti, ci cospargiamo di crema, in realtà andiamo a coprire solo il 25-50% della quantità di cui la nostra pelle avrebbe realmente bisogno. Inoltre è possibile che anche la sudorazione o l’acqua, in caso ci si trovasse al mare o in piscina, contribuiscano a diminuire la quantità di crema presente sulla cute: per ovviare a quest’ultimo problema si può acquistare una crema solare resistente all’acqua, che garantisce una protezione tra i 40 e gli 80 minuti dal momento dell’utilizzo.
Filtri solari: biologici o non biologici?
Le creme solari possono essere composte con due tipologie di filtri: quelli biologici e quelli non biologici, che potrebbero anche essere combinati tra loro.
L’azione dei filtri biologici prevede l’assorbimento delle radiazioni UV e la loro conversione in calore. Contengono derivati di acido para-aminobenzoico, salicilati, cinnamati e benzofenoni.
I filtri non biologici hanno invece un’azione di riflessione e diffusione della radiazione UV. Tendenzialmente provocano una minore irritazione della cute e tra le loro componenti potrebbero esserci biossido di titanio o ossido di zinco.
Importante controllare che la crema non contenga repellente per insetti (in questo caso, infatti, è sconsigliata l’applicazione con un intervallo minore di 6 ore) e la data di scadenza riportata sulla confezione, dopo la quale la crema perde gradualmente la sua efficacia. Inoltre non bisogna utilizzare le creme aperte dall’anno precedente, anche se non sono ancora scadute, perché non sono comunque efficaci.
Chi avesse dei dubbi sull’utilizzo della crema solare, magari per timore che questa impedisca l’abbronzatura, può stare tranquillo, non solo la crema solare non impedisce l’abbronzatura, ma ne aumenta anche la qualità e la durata e, soprattutto, ci protegge da pericoli ben maggiori di una tintarella poco evidente.
Protezione solare e make-up
Da diversi anni sono anche in commercio, per chi non vuole rinunciare a difendersi dall’azione dei raggi solari anche quando si parla di make-up, fondotinta minerali con protezione solare. Si tratta di trucchi composti da minerali che contengono naturalmente sostanze ad azione bloccante dei raggi UVA e UVB.
La protezione in questo caso è abbastanza ridotta e, dunque, anche quando si parla di questo tipo di fondotinta per avere un effetto protettivo bisognerebbe applicare il prodotto più volte al giorno.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici