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Allergia o infezione agli occhi: quali differenze?

Nei mesi primaverili fioriscono le allergie e gli occhi arrossati e pruriginosi fanno parte della sintomatologia che le accompagna.
Una condizione comune a molti pazienti, che potrebbe però nascondere problematiche più serie e non necessariamente legate al fattore allergico, per esempio delle infezioni.

Approfondiamo l’argomento con il professor Paolo Vinciguerra, Responsabile del Centro Oculistico di Humanitas e professore ordinario di Humanitas University. 

Infezioni agli occhi: quali sono i campanelli d’allarme?

Come facciamo a capire se il rossore e il bruciore agli occhi siano sintomo di un’infezione o di un’allergia? Bisogna in primis considerare che chi ha un’allergia, tendenzialmente, non è nuovo alla sintomatologia che questa provoca e con ogni probabilità ha già ricevuto dal proprio medico oculista le indicazioni circa l’antistaminico da utilizzare.

Le infezioni, invece, derivano dall’azione di agenti patogeni lesivi della superficie oculare, il più delle volte legati a manipolazioni degli occhi scorrette: si va dallo strofinarsi gli occhi con le mani non adeguatamente lavate, a una cattiva gestione delle lenti a contatto, o a situazioni come un bagno in una piscina non ben igienizzata. 

Per distinguere tra allergia e infezione, in ogni caso, bisogna osservare due manifestazioni: il rossore e la secrezione dell’occhio. Se, infatti, il rossore si manifesta nella parte inferiore dell’occhio, vicino alla congiuntiva, è molto facile che si tratti di congiuntivite
Per quanto riguarda la secrezione catarrale, quando è molto abbondante e appiccicosa è indice di un’infezione, se, invece, è sierosa e pruriginosa potrebbe più facilmente trattarsi di una manifestazione allergica. 

L’importanza dell’igiene

Per prevenire o attenuare un principio di infezione la regola è solo una: prestare attenzione all’igiene dell’occhio. Si tratta di poche semplici mosse che aiutano la salute dei nostri occhi. Come? Intanto sciacquandosi il viso con acqua e sapone, a occhi chiusi, poi utilizzando le salviette igienizzanti per le palpebre, facilmente reperibili in farmacia, con cui, sempre a occhi chiusi, si pulisce la zona delle ciglia. Infine è bene abituarsi a utilizzare sempre le lacrime artificiali: lavaggi frequenti, infatti, impediscono agli agenti infettivi di proliferare indisturbati.

Infezioni: quali rimedi per curarle?

E nel caso l’occhio presenti una secrezione particolarmente abbondante e appiccicosa? In questo caso l’igiene dell’occhio potrebbe non essere sufficiente e potrebbe rivelarsi necessario utilizzare colliri disinfettanti.
Si tratta di soluzioni a base di iodopovidone, un antisettico con funzione attiva contro virus, batteri e infezioni fungine, che non danneggiano l’occhio e non provocano farmacoresistenza. 
Se dopo qualche giorno il problema non si è risolto è però opportuno rivolgersi a uno specialista, che valuterà la situazione e, se necessario, prescriverà un antibiotico specifico.

Antibiotici e cortisonici: da evitare le soluzioni “fai da te”

È molto importante non assumere senza indicazioni mediche un collirio antibiotico, perché potrebbe rivelarsi inutile e persino dannoso per la salute dei nostri occhi. 
Un antibiotico, infatti, non ha la capacità di sterilizzare tutti i batteri, ma ha un’azione mirata solo per determinati germi. Se l’infezione è provocata da un virus o da un fungo, il suo utilizzo si rivela inutile.
Il rischio, dunque, è che l’antibiotico vada a uccidere la flora saprofita che non è dannosa e lasci intatti i germi che resistenti alla sua azione. 

Da evitare anche l’associazione di antibiotico e cortisone. Il cortisone, infatti, con la sua azione riduce le difese immunitarie rischiando di peggiorare l’infezione, soprattutto se questa dovesse rivelarsi provocata da un virus.
Insomma, l’azione combinata di antibiotico e cortisone potrebbe provocare delle lesioni all’occhio molto severe. 

Le azioni da intraprendere se si dovesse avere il sospetto di un’infezione all’occhio, dunque, sono due: mantenere una buona igiene dell’occhio e utilizzare al bisogno un collirio antisettico non antibiotico. 
Se dopo pochi giorni l’irritazione non passa è opportuno recarsi dallo specialista, perché insistere con l’autoterapia al di fuori del controllo medico potrebbe rivelarsi controproducente e contribuire allo sviluppo di patologie più serie.

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