La penicillamina è utilizzata nel trattamento della malattia di Wilson, delle forme gravi di artrite reumatoide che non hanno risposto agli altri trattamenti e della cistinuria.
Che cos'è la penicillamina?
La penicillamina esercita un'azione antinfiammatoria efficace contro l'artrite reumatoide. Inoltre è un agente chelante: agisce rimuovendo l'eccesso di rame e di cistina nell'organismo.
Come si assume la penicillamina?
La penicillamina si assume per via orale, a stomaco vuoto (almeno 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti). In caso di trattamento della cistinuria è necessario bere molto, anche durante la notte.
Effetti collaterali della penicillamina
Fra i possibili effetti avversi della penicillamina sono inclusi:
- diarrea
- perdita dell'appetito
- lieve mal di stomaco
- nausea
- vomito
È importante contattare subito un medico in caso di:
- rash
- orticaria
- difficoltà respiratorie
- senso di oppressione al petto
- gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
- feci scure
- lividi o emorragie
- sangue nelle urine
- pelle che brucia, prude, si desquama o arrossata
- variazioni del gusto
- brividi
- tosse
- urine scure
- difficoltà di minzione
- febbre
- senso di malessere generale
- dolore alle articolazioni
- debolezza muscolare
- forte mal di stomaco
- fiato corto
- lesioni cutanee
- mal di gola
- gonfiore a piedi o gambe
- problemi alla vista
- aumento di peso
- respiro sibilante
Controindicazioni e avvertenze
La penicillamina può essere controindicata a chi ha sofferto di anemia aplastica o di agranulocitosi a causa dell'assunzione di penicillamina o di problemi renali, sangue nelle urine o pemfigo. Inoltre il trattamento è sconsigliato in caso di assunzione di terapie a base di oro, farmaci antimalarici o citotossici, oxifenbutazone o fenilbutazone.
In caso di trattamento con antiacidi contenenti alluminio o magnesio, con ferro o con integratori vitaminici contenenti ferro è necessario assumerli almeno 2 ore prima o dopo la penicillamina.
Prima di assumerla è importante informare il medico:
- di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, a qualsiasi altro farmaco (in particolare alle penicilline), ad alimenti o ad altre sostanze
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare antimalarici, farmaci citotossici, sali d'oro, oxifenbutazone, fenilbutazone e digossina
- se si soffre (o si ha sofferto) di sindrome di Goodpasture, miastenia gravis, anemia aplastica o bassi livelli di piastrine o di globuli bianchi
- in caso di interventi chirurgici programmati
- in caso di gravidanza o allattamento
È necessario informare medici, chirurghi e dentisti dell'assunzione di penicillamina.
Il trattamento può richiedere da 1 a 3 mesi prima di risultare efficace.