La disfunzione erettile, ossia la mancata erezione del pene o l’impossibilità di mantenerla, è un disturbo che colpisce gli uomini, in particolar modo a partire dai cinquant’anni d’età. La disfunzione erettile è un disturbo organico, che può essere sintomo di diverse altre malattie: dalle alterazioni cardiovascolari, alle patologie neurologiche, al diabete, alle disfunzioni metaboliche. Ma i fattori scatenanti spesso sono anche riconducibili alla sfera psicologica.
A causa delle ripercussioni che questo disturbo provoca nella quotidianità, la disfunzione erettile può rivelarsi una severa fonte di stress per i pazienti che ne sono affetti (e anche per i loro partner). Inoltre, nei casi più severi, la disfunzione erettile può cronicizzarsi, e accompagnare il paziente per il resto della sua vita.
Ne parliamo con il dottor Alessandro Pizzocaro, andrologo di Humanitas.
Come si manifesta la disfunzione erettile e quali sono le cause
La disfunzione erettile può manifestarsi inizialmente anche come difetto nel mantenere l’erezione e gradualmente peggiorare fino all’incapacità di ottenerla. Altre manifestazioni che possono associarsi e peggiorare la qualità del rapporto sessuale sono i disturbi eiaculatori, il più frequente è l’eiaculazione precoce, e il calo di desiderio sessuale.
I sintomi di questo disturbo possono essere riconducibili a vari fattori scatenanti. Metabolici per esempio, infatti una delle principali cause della disfunzione erettile è il diabete che può provocare danni sia al sistema cardio-circolatorio sia a quello nervoso, se non correttamente curato.
Inoltre con l’età e la presenza di malattie croniche si può assistere a un calo del testosterone, importante ormone che regola sia la sessualità, sia il metabolismo e ha grande impatto sul livello di glicemia, sul calcio presente nelle ossa e sul peso corporeo.
Altri rilevanti fattori di rischio sono quelli cardiovascolari: la disfunzione erettile può essere sintomo di malattie cardiovascolari (come infarto e cardiopatia ischemica), ma anche di aterosclerosi, perché la chiusura dei vasi sanguigni, impedendo un adeguato afflusso di sangue nel corpo, blocca il meccanismo di erezione. I pazienti devono dunque prestare attenzione alla pressione alta e alle cattive abitudini, come il fumo di sigaretta o una dieta poco sana, ricca di colesterolo e alcolici.
Infine, la disfunzione erettile può essere associata anche a un disagio psicologico, inerente alla sfera sessuale e di coppia, ma anche a problematiche individuali, come un forte stress causato da altri fattori, per esempio lavorativi.
Disfunzione erettile: la visita andrologica e le possibilità di cura
Quale che sia la causa della disfunzione erettile e, dunque, quali siano i trattamenti più adeguati per curarla, è compito dell’andrologo stabilirlo e il paziente che nota il protrarsi di uno o più sintomi dovrebbe prenotare tempestivamente un consulto.
Purtroppo, per una serie di tabù culturali, i pazienti affetti da disfunzione erettile sono più reticenti a farsi visitare, a differenza per esempio delle donne, che invece vengono abituate fin da giovani a dei regolari consulti ginecologici. Un atteggiamento pericoloso e che va modificato, perché può mettere a repentaglio la salute individuale.
I farmaci che possono venire prescritti per curare questo disturbo sono gli inibitori della fosfodiesterasi, che potenziano il naturale processo di erezione. In situazioni più severe, poi, si può ricorrere a un’altra classe di farmaci, che con la sua azione provoca l’ingrossamento dei corpi cavernosi.
Infine, un’altra tecnica utilizzata nella cura della disfunzione erettile, sono le onde d’urto a bassa energia, utili per migliorare il microcircolo vascolare.
Pertanto il problema disfunzione erettile è sempre risolvibile, ma è importante parlarne con il medico per capire innanzitutto la causa del disturbo, risolverla e trovare il trattamento adeguato.
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