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Le malattie autoimmuni: quando il sistema immunitario si ribella

Le donne sono più resistenti degli uomini: non è un vecchio proverbio ma un fatto di statistica, soprattutto quando si parla di infezioni. Il mondo femminile, infatti, ha un andamento delle patologie che derivano da un agente infettivo generalmente più benigno rispetto a quello maschile, tuttavia si rivela più fragile per quanto concerne le malattie autoimmuni: patologie che riguardano proprio il sistema immunitario

“Avere un sistema immunitario più brillante e più aggressivo, quindi in grado di combattere meglio le malattie infettive, si associa per contro al rischio che il sistema immunitario stesso cada in errore, creando quella che chiamiamo autoimmunità”, spiega in un’intervista a Tv2000 il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica in Humanitas e docente di Humanitas University.

Autoimmunità: la risposta di un sistema immunitario troppo irruento

“L’autoimmunità si sviluppa quando il sistema immunitario, sbagliandosi, reagisce contro parti dello stesso organismo. A oggi un centinaio di malattie sono basate su una causa autoimmune, come per esempio l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la malattia celiaca, o la tiroidite di Hashimoto.

Stiamo assistendo a una crescita del numero delle malattie autoimmuni ma la causa non è ancora stata dimostrata. Un’ipotesi è che sia associata al cambiamento dei fattori ambientali. I paesi più industrializzati, infatti, hanno un’incidenza maggiore delle malattie autoimmuni. Ma non dobbiamo neanche sottovalutare il fatto che la diagnosi negli ultimi decenni ha fatto grandi progressi, quindi risulta anche più semplice diagnosticarle. Per quanto riguarda i fattori difensivi, invece, la dieta mediterranea sembra avere un ruolo protettivo”, approfondisce il professore. 

Limportanza di un corretto stile di vita

“Per difendersi dalle malattie autoimmuni è molto importante avere uno stile di vita corretto. Per prima cosa mantenendo un peso adeguato, perché sovrappeso e obesità sono fattori infiammatori importanti, favoriscono l’aggravarsi delle malattie autoimmuni e inficiano una buona risposta dell’organismo alle terapie. Inoltre è molto importante anche fare esercizio fisico: ha un eccellente effetto antinfiammatorio e contribuisce a mantenere un sistema immunitario più agile” precisa lo specialista.

Patologie autoimmuni e COVID-19: c’è una correlazione?

“No, le probabilità di contrarre l’infezione sono le stesse per chiunque. A fare la differenza, si ipotizza, possono essere alcune terapie, che rendono volutamente meno brillante il sistema immunitario e quindi possono influenzare la severità dell’infezione. Ma i dati che abbiamo oggi a disposizione derivate da uno studio dell’Immuno Center di Humanitas raccontano che i nostri pazienti che stavano seguendo una terapia immunosoppressiva si sono protetti adeguatamente, hanno sviluppato infezioni da COVID-19 molto raramente e nella maggior parte dei casi sono guariti in modo soddisfacente”, conclude il professor Selmi. 

L’articolo è tratto da un’intervista al professor Carlo Selmi a Il mio medico (TV2000) del 12 giugno 2020.

Per rivedere l’intervista clicca qui.

Reumatologia e Immunologia Clinica

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