Quando parliamo di sinusite parliamo di un’infiammazione dei seni paranasali, una serie di cavità delle ossa del massiccio facciale che sono collegate al naso attraverso stretti canali e che si dividono in seni frontali, sopra gli occhi, seni mascellari, sotto gli occhi, seni etmoidali, tra gli occhi, e infine il seno sfenoidale, che si trova più in profondità e si apre nella parte posteriore del naso. Tutte queste cavità sono rivestite al loro interno da mucosa, simile a quella delle cavità nasali e, dunque, soggette a processi infiammatori.
Il professor Giuseppe Spriano, Professore Ordinario di Humanitas University e Responsabile dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria in Humanitas, in un’intervista a Buongiorno Benessere in onda su Rai1 spiega le specificità di questa patologia e le possibilità di cura.
Le cause della sinusite: virali, batteriche e allergiche
“Le cause della sinusite possono essere virali, come il classico raffreddore che colpisce la mucosa delle fosse nasali e successivamente quella del seni paranasali, oppure batteriche, riconoscibili perché associate ad una secrezione giallastra che fuoriesce dal naso. Ma sono anche molto frequenti le cause allergiche, infatti le riniti allergiche tendono ad accompagnarsi a episodi di sinusite”, spiega il professor Spriano.
Quali sono i sintomi più comuni della sinusite?
“Bisogna innanzitutto distinguere tra sinusite acuta e sinusite cronica. La sinusite acuta è sempre preceduta da un raffreddore, quindi da difficoltà respiratoria nasale, diminuzione dell’olfatto, secrezione, prima trasparente e acquosa, successivamente giallastra, cefalea molto dolorosa sopra o sotto gli occhi.
Invece, in caso di sinusite cronica i sintomi sono più subdoli, limitati ad un senso di peso al viso, perché dopo la guarigione della rinite resta una forma infiammatoria cronica nelle cavità dei seni paranasali. Ma non provocando sintomi evidenti o acuti può passare diverso tempo prima che il paziente se ne accorga. Chi è affetto di sinusite può rendersene conto apportando una leggera pressione con le dita sopra e sotto gli occhi o contro la parte laterale alta del naso: in queste sedi passano alcuni nervi, rami del trigemino che in caso di infiammazione sono sensibili alla pressione”, approfondisce lo specialista.
Come viene diagnosticata e curata la sinusite?
“La diagnosi viene fatta per via endoscopica. L’endoscopio è uno strumento flessibile e sottile a fibre ottiche, con una telecamera alla sua estremità: viene infilato nella fossa nasale e lo specialista può seguire le immagini su uno schermo. Invece per guardare “all’interno” dei seni paranasali è necessario associare una TAC o risonanza magnetica.
Come cura possono venire prescritti fluidificanti, mucolitici, decongestionanti nasali, cortisonici e antistaminici (soprattutto nei pazienti allergici). E oggi abbiamo a disposizione farmaci biologici, che rappresentano una vera rivoluzione nelle cure delle forme allergiche. In caso di sinusite polipoide, però, si ricorre alla chirurgia, sempre per via endoscopica: con degli appositi strumenti si rimuovono i polipi e si aprono i canali di comunicazione tra il naso e i seni paranasali”, ripristinando la comunicazione tra naso e seni conclude il professor Spriano.
L’articolo è tratto da un’intervista del professor Giuseppe Spriano a Buongiorno Benessere (Rai1) di agosto 2020. Per rivedere l’intervista (dal minuto: 15.56) clicca qui.
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