La Rome Foundation ha presentato i risultati dello studio epidemiologico mondiale su prevalenza e onere di 22 disturbi gastrointestinali funzionali (DFGI), anche noti come disturbi delle interazioni tra intestino e cervello (DIIC). Una Ricerca che è stata condotta in 33 Paesi e 6 continenti, tramite interviste personali e indagini su internet, e che ha permesso la creazione di una banca dati di oltre 73.000 intervistati.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Gastroenterology, è stato avviato dal dottor Ami Sperber, membro del Consiglio di Amministrazione della Rome Foundation, con la collaborazione del professor Enrico Stefano Corazziari, Senior Consultant di Gastroenterologia Clinica in Humanitas, principale ricercatore per lo studio in Italia.
Il professor Corazziari ha avuto inoltre modo di esporre i dati epidemiologici preliminari dello studio al Congresso sui Disordini Cronici Gastrointestinali, indetto da ANEMGI-Onlus, che si è svolto a Roma tra l’1 e il 3 ottobre 2020.
I risultati dello studio
“Lo studio ci fornisce dati affidabili all’avanguardia sulla prevalenza e l’impatto dei disturbi gastrointestinali funzionali nel nostro paese e su come questi si confrontino con altri paesi. I risultati in Italia confermano la necessità di aumentare la consapevolezza di queste condizioni e la loro rilevanza con i medici e i responsabili delle politiche sanitarie. Contribuiranno inoltre a stabilire le esigenze di ulteriori ricerche e di assegnazione delle risorse”, ha spiegato il professor Corazziari.
I risultati della Ricerca, la prima multinazionale su larga scala su onere e prevalenza dei disturbi gastrointestinali funzionali, infatti indicano un’incidenza del 40% a livello mondiale di questi disturbi, con un’evidente influenza su qualità della vita dei pazienti e ricorso all’assistenza sanitaria.
I disturbi gastrointestinali funzionali si associano a fattori come genere, età, stile di vita e fattori psicosociali.
È fondamentale che la Ricerca sulle malattie funzionali gastrointestinali non si arresti, ma possa progredire nell’ottica di una completa comprensione delle conseguenze che provocano, sia sul piano della qualità di vita individuale dei pazienti, sia sull’impatto economico di questi disturbi sui sistemi sanitari internazionali.
Visite ed esami
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