Cambi d’aria e di temperature, lunghi spostamenti in auto, treno o aereo, jet lag, ma anche cibi troppo calorici o speziati, drink sulla spiaggia, pasti e orari irregolari. In vacanza ci si rilassa e si cambiano ritmi e abitudini del quotidiano, fattori che influenzano il metabolismo e la digestione.
Ne hanno parlato in un’intervista al Corriere della Sera gli specialisti dell’Unità Operativa di Gastroenterologia di Humanitas.
Parola d’ordine: fibre
“Per mettere in moto l’intestino ed evitare, ad esempio, problemi di stitichezza bisogna cominciare dal mattino – ha spiegato lo specialista – con un bicchiere d’acqua tiepida mescolata con qualche goccia di succo di limone, per renderla più gradevole”.
“A colazione bene uno yogurt con cereali integrali o in alternativa un porridge di avena”. E poi frutta: “se si viaggia negli Stati Uniti, in Centroamerica o ambienti tropicali è facile trovare papaya fresca, anche questa ricca di fibre. Bene anche le prugne secche, ma prima di mangiarle serve immergerle in acqua per almeno mezz’ora per ammorbidirle”.
Cattiva digestione: cosa evitare?
Tra gli alimenti da ridurre, invece, ci sono carboidrati come riso, farinacei lievitati, pane, pizza e anche patate. Inutile anche la classica insalatona che “può essere difficile da assimilare e gonfiare. Meglio puntare su verdure cotte, vellutate o minestroni e legumi”, ha chiarito lo specialista.
Evitare anche i lassativi: “sconsiglio questi prodotti che possono essere irritanti e se non si è abituati provocano diarrea e anche crampi”, ha concluso.
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