Star bene, ammalarsi o essere di cattivo umore dipende anche dal “superorganismo” chiamato microbiota, composto da miliardi di batteri, virus, funghi, che vivono in armonia nel nostro intestino. «Grazie alla tecnologia digitale – dice la professoressa Maria Rescigno, Group Leader Unità di Immunologia delle mucose e Microbiota, Humanitas Research Hospital intervenuta a Wired Health – è stato possibile fotografare e analizzare lo stato di armonia chiamato eubiosi, in cui vivono i diversi ceppi di microorganismi nel microbiota. In questo modo abbiamo potuto studiare anche il suo ruolo nello sviluppo di alcune patologie come i tumori».
Senza equilibrio, il corpo si ammala
Se viene a mancare l’equilibrio tra i ceppi batterici, situazione nota come disbiosi, il corpo tende ad ammalarsi. «In particolare – prosegue l’esperta – lo studio del microbiota ci ha permesso di vedere come la sua composizione si modifichi nelle diverse fasi di insorgenza del tumore del colon, dall’adenoma, ovvero dal polipo del colon che precede l’insorgenza del tumore, fino alla diagnosi di carcinoma. Nei malati di cancro del colon, per esempio, alcuni ceppi di microrganismi non sono più vivi e attivi. Pertanto, in laboratorio, prima abbiamo isolato i ceppi batterici persi e poi li abbiamo restituiti nel microbiota. E’ stato quindi possibile osservare che, tornati attivi, i ceppi batterici inducevano la produzione di sostanze chiamate metaboliti, in grado di bloccare la crescita del tumore. In questo modo è astato possibile dimostrare che alcuni ceppi batterici che vivono all’interno del microbiota hanno anche una funzione di freno nello sviluppo dei tumori».
Troppe proteine o grassi, alterano il microbiota e il carattere
Se siamo più timidi o spavaldi, depressi o di buon umore dipende ancora dal nostro “superorganismo”, ma anche da come cambia in relazione a ciò che mangiamo. «In un recente studio canadese condotto su modelli sperimentali – racconta la professoressa Maria Rescigno – i ricercatori hanno dimostrato che essere più spavaldi, più timidi o più depressi, per esempio, dipende unicamente dalla genetica, ma anche dal cibo che abbiamo mangiato. Un’alimentazione più ricca di grassi o di proteine, per esempio, modifica l’equilibrio simbiotico e armonico di alcuni ceppi di microrganismi che convivono nel microbiota. Il cambiamento indotto dal cibo influenza la produzione dei metaboliti fondamentali per il benessere, che venendo a mancare determina uno stato di alterazione che, oltre ad influenzare l’umore, nel tempo, può portare anche a sviluppare malattia».
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