Si è tenuto a Barcellona, dal 15 al 19 marzo, il XXXIV congresso annuale della Società Europea di Urologia (EAU), il più grande e più importante incontro scientifico di Urologia, a cui partecipano ogni anno circa 15.000 specialisti ed esperti in urologia, provenienti da tutto il mondo.
Una cinque giorni con opportunità di formazione, networking e di scoperta dei tanti espositori, aziende e start up che presentano le loro ultime scoperte tecnologiche e farmaceutiche.
Al congresso EAU2019 due ‘Best Poster’ assegnati agli esperti Humanitas
Anche l’équipe dell’Unità operativa di Urologia di Humanitas, diretta del professor Giorgio Guazzoni, ha partecipato alla kermesse con una delegazione di specialisti e giovani medici in formazione che hanno presentato in totale 14 lavori scientifici e relazioni – di cui due premiati come Best Poster – nei corsi congressuali di formazione e durante le sedute plenarie.
Tra questi, in particolare, il primo dei due riconoscimenti è stato assegnato al poster “New conception for Flexor Vue deflecting endoscopic system use, in order to improve stone free rate after RIRS”. presentato dal dottor Alberto Saita, responsabile della Sezione di Endourologia e Calcolosi in Humanitas. In questo poster è stata presentata l’innovativa idea di usare un particolare strumento endoscopico per facilitare l’eliminazione di tutti i frammenti dopo una litotritia endoscopica per calcolosi complesse del rene.
Il secondo premio è stato vinto, invece, da un lavoro frutto della collaborazione degli urologi di Humanitas con i ricercatori di Humanitas University dal titolo “Mitomicine C: immunogenic cell death bladder cancer”, in cui la dott.ssa Bianca Oresta ha mostrato che la mitomicina C, un chemioterapico usato per il trattamento del tumore vescicale, agisce stimolando il sistema immunitario del paziente. Se questi risultati fossero confermati in una scala più ampia di campioni, potrebbero aprire la strada a nuove strategie di trattamento del tumore vescicale.
Le ricerche e gli studi d’eccellenza Humanitas al congresso
Nelle altre sessioni divise nei cinque giorni di congresso a Barcellona, i medici e gli specializzandi dell’Unità Operativa di Urologia hanno avuto modo di presentare i propri lavori nelle diverse aree della loro disciplina.
In particolare, sono stati mostrati i risultati dell’utilizzo di un nuovo ecografo ad alta frequenza (ExactVu) per la diagnosi precoce del tumore della prostata. Un ecografo, già disponibile e utilizzato in Humanitas, che permette di diagnosticare tumori prostatici nella fase iniziale con un’accuratezza non inferiore alla risonanza magnetica nucleare. Il dottor Giovanni Lughezzani, assistente in Urologia, ha inoltre dimostrato, in un video, come lo stesso ecografo possa essere utilizzato per distinguere i tumori vescicali superficiali dalle neoplasie infiltranti.
Il professor Nicolò Maria Buffi e il dottor Paolo Casale, responsabile di Urologia e Andrologia, hanno presentato nell’auditorio principale due video sulla chirurgia robotica conservativa delle neoplasie renali in pazienti complessi. Entrambi i video sono frutto di una stretta collaborazione con altri centri europei e americani.
Il dottor Rodolfo Hurle ha invece riportato alla platea un aggiornamento sull’esperienza italiana di una innovativa strategia per la gestione dei pazienti con tumore vescicale superficiale che non vengono sottoposti ad intervento chirurgico, ma seguiti mediante controlli ambulatoriali senza rischi per la progressione di malattia.
Particolare attenzione è stata poi rivolta ai risultati preliminari di un lavoro coordinato dall’equipe del prof. Guazzoni insieme agli oncologi di Humanitas, per l’identificazione e lo screening di uomini portatori di una mutazione genetica specifica che aumenta il rischio di tumori aggressivi della prostata. In questo lavoro, partendo da una popolazione di donne affette da carcinoma mammario e/o ovarico, portatrici della mutazione del famoso gene BRCA2, si ricercava nei loro figli e fratelli la mutazione e in quelli positivi si offriva uno screening per la diagnosi precoce del tumore prostatico mediante esami del sangue e, quando indicato, risonanza nucleare magnetica.
Sempre in tema tumori, significativa è stata anche la parte dedicata alla medicina traslazionale mediante la presentazione dei risultati ottenuti nella diagnosi del carcinoma prostatico utilizzando la PET/TAC con PSMA e le biopsie liquide delle cellule tumorali circolanti nel sangue.
Infine il dottor Massimo Lazzeri ha presentato un lavoro realizzato in collaborazione con il dipartimento di immunologia di Humanitas, sulla sorveglianza immunologica nei tumori prostatici facendo intuire che in futuro la immunoterapia del carcinoma prostatico potrebbe essere una delle più importanti novità in questo ambito.
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