La colonscopia è uno degli esami che più spaventano i pazienti e sui cui circolano, secondo gli esperti, diversi ‘falsi-miti’. Un esame endoscopico fondamentale per la diagnosi precoce e la prevenzione di eventuali tumori al colon, che rappresentano la seconda causa di morte per tumori maligni in Italia e nei paesi occidentali.
Ne abbiamo parlato con il prof. Alessandro Repici, Responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia digestiva in Humanitas e docente di Gastroenterologia di Humanitas University.
“È giusto fare un po’ di chiarezza sul tema della preparazione intestinale su cui circolano falsi miti: i pazienti spesso ci fanno domande ed espongono dubbi che non corrispondo alla realtà. Se non viene effettuata una giusta preparazione intestinale il rischio è di non vedere e identificare polipi o piccoli tumori, perché coperti dalle feci quindi il nostro invito è quello di fare bene la preparazione”, ha spiegato il Prof. Repici.
Dieta, farmaci e dolore: i falsi miti che circolano di più tra i pazienti
Tra i falsi miti che circolano sulla preparazione uno è quello relativo all’alimentazione da tenere i giorni precedenti la colonscopia: “c’è chi chiede informazioni su diete più o meno prive di fibre – ha detto il professore – Tutti gli studi ci dicono che l’impatto della dieta nell’efficacia delle preparazione intestinale è minimo, quindi noi consigliamo un dieta senza fibre solo uno o due giorni prima dell’esame e di bere almeno un litro e mezzo o due di acqua al giorno”.
“Un altro falso mito riguarda i pazienti che assumono aspirina o cardio-aspirina: a loro diciamo che non c’è nessun bisogno di sospendere il farmaco, perché esclusi i polipi che hanno un rischio di sanguinamento molto elevato o che sono molto grossi, gli altri polipi possono essere asportati in sicurezza durante la colonscopia anche in chi assume cardioaspirina. Questo è stato dimostrato in diversi studi clinici, alcuni dei quali condotti direttamente in Humanitas negli ultimi 5 anni”.
“Tutte le procedure della colonscopia vengono eseguite con sedazione – ha poi rassicurato il professore -, cioè con farmaci che tolgono fastidio e dolore: il nostro impegno è di eseguire una colonscopia senza dolore e se serve anche attraverso la collaborazione di un anestesista”.
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