Una conferenza scientifico-pratica sul trattamento endovascolare di infarto e ictus: è “Innovative X-ray endovascular technologies in the treatment of chronic and acute disorders of cerebral circulation” e si i è svolta il 21 e 22 dicembre 2018 a San Pietroburgo, in Russia, dove negli ultimi tre anni il trattamento di queste patologie è aumentato del 400%.
La conferenza è stata organizzata dalla Società Scientifica Russa di specialisti in diagnosi e trattamento endovascolare ed è stata occasione per molti esperti provenienti da tutto il mondo di confrontarsi e scambiare informazioni sui problemi di attualità del trattamento endovascolare dei disturbi cronici e acuti della circolazione cerebrale.
Le sessioni di discussione sono state seguite – anche da remoto – dai principali chirurghi endovascolari russi e stranieri, ma anche neurochirurghi, chirurghi vascolari e cardiologi; tra loro anche il dott. Bernhard Reimers, Responsabile dell’Unità di Cardiologia Clinica e Invasiva di Humanitas.
La relazione presentata dal dott. Reimers
Per l’occasione, il dott. Reimers ha presentato un suo studio sulle somiglianze e differenze del trattamento dell’infarto miocardico acuto e dell’ictus ischemico, due patologie causate da un coagulo di sangue che blocca o le arterie del cuore, causando un infarto, o quelle del cervello, causando invece l’ictus.
“Entrambi vengono trattati con tecniche endo-vascolari”, ha spiegato Reimers: “si esegue cioè una puntura di un’arteria periferiferica e si ‘naviga’ con cateteri fino all’occlusione del vaso a cui fa seguito l’apertura dell’arterie. Si tratta di una procedura minivasiva: studi hanno chiaramente dimostrato che il beneficio per il paziente in termini di danno al muscolo del cuore o alle cellule nervose del cervello è enorme. Inoltre è stato dimostrato che questo trattamento in acute riduce la mortalità e il grado di disabilità dei pazienti colpiti da infarto o ictus”.
Ictus e infarto: differenze di trattamento
Ad oggi, mentre il trattamento endo-vascolare è largamente diffuso per il cuore e l’infarto – viene eseguito nel 90% dei pazienti – diversa è la percentuale di trattamento minivasivo endo-vascolare per quanto riguarda l’ictus, che in Europa ed in Italia tocca solo il 10% dei casi che presentano indicazione.
“C’è un grave ritardo nel trattamento dell’ictus rispetto dell’infarto”, ha fatto notare il dottore. “E’ importante sottolineare le somiglianze tra il trattamento endo-vascolare dell’infarto miocardico e quello dell’ictus celebrale, ed è proprio quello che ho illustrato nel mio intervento. L’obiettivo è di aumentare e diffondere anche per l’ictus questi trattamenti”.
“In Russia l’approccio verso queste patologie è molto interessante perché il trattamento non è legato alla presenza di un cardiologo o di un neuroradiologo, ma al lavoro di un ‘interventista vascolare’. Un approccio multidisciplinare che supera le possibili concorrenze o attriti tra le varie specialità”.
I vantaggi dei trattamenti endo-vascolari nell’ictus
I casi di mortalità dovuti all’infarto sono sicuramente inferiore rispetto all’ictus, grazie anche ai trattamenti, e una delle cose positive – come spiegato dal professore è “non solo che si sopravvive di più ma si torna anche ad avere una vita pressoché normale, mentre invece l’ictus è ancora une delle principali cause di disabilità acquisita nei paesi occidentali”. “L’obiettivo è proprio quello di ridurre la disabilità celebrale post ictus”, ha concluso Reimers.
La relazione del dott. Reimers è stata preparato con l’ausilio del gruppo dei neuroradiologi interventisti del dott. Paolo Nuzzi, che in Humanitas garantiscono il trattamento endo-vascolare dell’ictus 24 ore su 24.
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