Si è svolto venerdì 27 e sabato 28 ottobre, a San Diego in California, un Simposio dedicato alle Cure Palliative in Oncologia organizzato da ASCO, la Società Americana di Oncologia Medica.
Il congresso internazionale ha visto anche la presenza del gruppo di Cure Simultanee e terapia di supporto in oncologia di Humanitas, che ha presentato due poster: uno dedicato alla terapia in infusione continua di miscele di farmaci in assistenza domiciliare, e uno dedicato alla valutazione clinica dello stress nei caregivers, familiari e amici, che si prendono cura di un paziente oncologico.
La terapia in infusione continua
La dottoressa Concetta Arcanà ha rappresentato il Gruppo Cure Simultanee e terapia di supporto di Humanitas nel corso di una presentazione guidata condotta dal professor Eduardo Bruera, Direttore del Centro di Terapia di Supporto e Cure Palliative del MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas a Houston, un Centro statunitense di grande prestigio.
Il poster presentato è stato commentato e discusso con interesse e l’esperienza del gruppo Cure simultanee e Terapia di Supporto di Humanitas ha suscitato curiosità e riscosso consensi, anche da parte dello stesso prof. Bruera.
Tema del poster: la terapia in infusione continua con miscele di farmaci in elastomero nei pazienti in assistenza domiciliare. “Abbiamo portato la nostra esperienza, una casistica di più di 270 pazienti che abbiamo trattato con miscele fino a sei farmaci sintomatici.
Il lavoro presentava una esperienza di prescrizione in off-label, ovvero “fuori indicazione”, considerato che alcuni dei farmaci impiegati sono indicati per infusioni brevi o in bolo e non in infusione continua e che altri non sono registrati per una somministrazione sottocutanea. Inoltre in letteratura sono riportate casistiche con miscele di 4 o 5 farmaci al massimo.
L’obiettivo di questi trattamenti è il controllo dei sintomi più comuni nelle fasi avanzate di malattia, come per esempio il dolore, l’affanno, il delirium, la nausea e il vomito. “In altri casi, la terapia a infusione continua si è resa necessaria per la difficoltà del paziente ad assumere terapie orali”, spiega la dottoressa Laura Velutti, Referente per le Cure Simultanee e la continuità assistenziale in Oncologia di Humanitas.
La valutazione clinica dello stress nel caregiver
Il secondo poster era dedicato a una valutazione clinica dello stress, fisico e mentale, nei caregivers in tre contesti di cura: in ambito domiciliare, in ambulatorio e in degenza ospedaliera. Obiettivo della valutazione, offrire strategie di intervento per la riduzione dello stress e dunque per migliorare gli esiti dell’assistenza al paziente oncologico.
“Questo poster racconta della nostra attenzione a una presa in carico globale del paziente e della sua rete di affetti. Occuparsi del benessere del caregiver è fondamentale per una migliore gestione condivisa del paziente stesso: non può infatti esservi un’assistenza domiciliare senza una solida rete di affetti. La nostra esperienza ci ha suggerito delle azioni di miglioramento per educazione e informazione ai caregivers”, sottolinea la dottoressa Velutti.
Il gruppo Cure Simultanee e terapie di supporto
“Il gruppo di Cure simultanee e terapie di supporto è l’unico gruppo della nostra organizzazione a essere trasversale rispetto alle diverse patologie; ci occupiamo infatti di tutte le neoplasie solide.
Lavoriamo in vari setting di cura: nel reparto di degenza, dove abbiamo dei letti dedicati ai pazienti che necessitano di terapia di supporto; in ambulatorio dove seguiamo pazienti che necessitano di terapia del dolore e cure di supporto, e poi a domicilio.
Questo servizio, l’Unità di Cure Palliative Domiciliari, è rivolto ai pazienti oncologici in fase avanzata e terminale; sono quei pazienti che hanno concluso le terapie – chemioterapia, radioterapia, terapia ormonale, terapia biologica – ma che necessitano di cure di supporto per il controllo dei sintomi e il miglioramento della qualità di vista che possono essere fornite a domicilio.
Il nostro team è multi-professionale: tra noi ci sono oncologi dell’Unità Operativa di Oncologia Medica ed Ematologia di Humanitas, infermieri dedicati e specializzati in cure palliative, una psicologa e un’assistente sociale, volontari di Fondazione Humanitas. A breve il nostro gruppo sarà completato dalla presenza di operatori socio sanitari e da altre figure che ci aiuteranno in consulenza come i fisioterapisti e dietisti”, conclude la specialista.
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