Lo scorso lunedì 23 ottobre il Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha ospitato la Cerimonia di inaugurazione dei Giorni della Ricerca, l’iniziativa dell’Associazione Italiana per La Ricerca sul Cancro (AIRC), giunta alla ventesima edizione. Dal 30 ottobre al 5 novembre saranno molte le iniziative di AIRC per informare i cittadini sui progressi ottenuti dalla ricerca scientifica in ambito di prevenzione, diagnosi e cura del cancro, per presentare le prossime sfide dei ricercatori e per raccogliere fondi che sostengano il loro lavoro.
Alla Cerimonia erano presenti anche il professor Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas e la dottoressa Egesta Lopci, specialista in PET e Medicina Nucleare in Humanitas.
Proprio la dottoressa Lopci ci ha raccontato che “È stato un grande onore essere scelta, insieme ad altri colleghi, in rappresentanza dei circa cinquemila ricercatori di AIRC. Ed è stato per me un onore anche rappresentare Humanitas insieme al professor Mantovani”.
La passione per la ricerca
“Gli interventi che si sono susseguiti sono stati illuminanti e di grande ispirazione. La ricerca è mossa dalla passione: ricercatori giovani e meno giovani investono molto del loro tempo libero nella ricerca, con grandi sacrifici personali.
Proprio per questo ho trovato molto importante che si sia ribadita la necessità di finanziare la ricerca e garantire così ai ricercatori la possibilità di portare avanti il proprio lavoro con maggior stabilità e serenità”, ha auspicato la dottoressa.
Il ruolo della ricerca nella lotta contro il cancro
“Humanitas è in prima linea nella ricerca e ci auguriamo di continuare a fare importanti passi avanti nella lotta contro il cancro, per garantire a tutti un futuro migliore.
Al momento siamo impegnati in uno studio, con me come Principal Investigator, assieme a Luca Toschi dell’Oncologia Medica e Fabio Grizzi del Laboratorio di Ricerca come collaboratori del progetto AIRC, che prevede un approccio multidisciplinare nei pazienti con tumore polmonare metastatico candidati all’immunoterapia. Il nostro obbiettivo è valutare dal punto di vista metabolico, tissutale e mutazionale i fattori predittivi di risposta a questa terapia innovativa. Stiamo inoltre effettuando una valutazione delle cellule tumorali circolanti, in collaborazione con l’equipe della dottoressa Giulia Veronesi, Responsabile di Chirurgia Robotica, e con la dottoressa Simona Monterisi, ricercatrice in Humanitas.
Obiettivo dello studio è predire la risposta del paziente al trattamento immunoterapico in maniera tale da sapere con anticipo quali pazienti possano trarre effettivo beneficio dal trattamento”, ha concluso la dottoressa Lopci.
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