COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

I consigli per un cervello in forma

Il mantenimento di un cervello attivo e giovane passa anche attraverso lo stile di vita e piccoli gesti quotidiani. Ne ha parlato la professoressa Michela Matteoli, Responsabile di Humanitas Neuro Center, Direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR e docente di Humanitas University, in un’intervista su D-La Repubblica.

Proteggere l’udito, tenere il cervello allenato, mangiare in maniera corretta, dormire a sufficienza, essere fisicamente attivi e curare la socialità e non fumare sono alcuni dei consigli della professoressa Matteoli.

Salvaguardare l’udito

Secondo diversi studi, chi ha problemi di udito avrebbe un rischio del 30-40% in più di accelerazione del declino cognitivo. “Le indagini non hanno ancora chiarito del tutto le basi neurofisiologiche che legano i problemi di udito al decadimento delle funzionalità cerebrali, ma è certo che proteggere le orecchie dal rumore eccessivo è una scelta virtuosa anche per il cervello”, ha commentato la professoressa Matteoli.

È bene dunque non usare per più di due ore consecutive i dispositivi musicali, regolando gli auricolari su volumi medio-bassi (sotto i 40 decibel).

Allenare la mente

Allenare la mente favorisce le capacità cognitive e aiuta a prevenire la demenza perché aumentano le connessioni tra neuroni.

“Svolgere nuovi compiti stimola una crescita dell’attività cerebrale in diverse aree, al contrario di quanto accade con compiti giornalieri più abitudinari”, spiega la specialista. Per esempio, è consigliabile spazzolare i denti con la mano non dominante, svolgere piccoli compiti a occhi chiusi (purché in sicurezza), “usare il tatto, anziché la vista, per identificare gli oggetti stimola le aree corticali che elaborano le informazioni tattili e rafforzano le sinapsi”. Via libera dunque alle attività creative, compreso cucinare: “La cucina è un esercizio globale per il cervello perché agisce su tutti e cinque i sensi. Provare ricette diverse, sconfinando nell’esotico e impiegando ingredienti sconosciuti, apre la strada a nuovi circuiti e migliora l’attenzione”, suggerisce la professoressa Matteoli.

Mangiare in maniera equilibrata

Oltre ad assicurare all’organismo una buona idratazione, che aiuta le performance cerebrali, è importante assicurarsi una dieta sana ed equilibrata. Sono moltissimi gli studi che si occupano di alimentazione e buon funzionamento cerebrale.

Il Rush University Medical Center di Chicago, per esempio, sostiene che la Dieta Mind riduca in maniera significativa le probabilità di sviluppare Alzheimer. La professoressa Matteoli ne spiega i principi base: “Consumare cereali integrali tre volte al giorno e molta verdura a foglia larga, fonte di vitamina C e di altre sostanze neuroprotettive, Ideale anche una piccola quantità di noci e semi di zucca, ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6 e di minerali come zinco e magnesio, importanti per la biochimica cerebrale e i processi di memorizzazione”.

Combattere l’insonnia e dire no al fumo

Insonnia, fumo, smog, solitudine e sedentarietà sono nemici della salute del cervello.

“La privazione del sonno non solo causa disturbi nei ritmi circadiani e nella melatonina, ma fa aumentare le concentrazioni di beta-amiloide, proteina alla base dei processi distruttivi dell’Alzheimer. Inoltre causa depressione, una condizione che compromette le funzioni cognitive, innescando un circolo vizioso”, spiega la specialista. È bene dunque non cenare troppo tardi ed eliminare la caffeina, evitare le discussioni serali e non guardare schermi di computer e cellulari prima di dormire.

È bene poi non fumare: il fumo infatti “riduce l’apporto di ossigeno al cervello, favorendo le malattie neurodegenerative”.

Anche una vita sociale scarsa favorisce il decadimento cognitivo e in questo senso occorre prestare particolarmente attenzione alle persone anziane: “Gli appartenenti alla terza età che frequentano poche persone o nessuno, presentano alterazioni della beta-amiloide, la proteina dell’Alzheimer”; ha precisato la professoressa.

Importante poi mantenersi fisicamente attivi, praticando attività fisica regolare.

 

 

 

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su