Ottobre è il mese della prevenzione senologica e dai dati del rapporto AIOM-AIRTUM 2017 (Associazione Italiana di Oncologia Medica – Associazione Italiana dei Registri Tumori) sui Numeri del cancro in Italia emerge come siano circa 50mila i nuovi casi di carcinoma della mammella nel nostro Paese, con un trend di incidenza in lieve aumento. È però in crescita anche la percentuale di donne che sopravvive a 5 anni dalla diagnosi.
La diagnosi precoce è un’arma fondamentale contro il cancro al seno, ma sono ancora troppo poche le donne che in Italia si sottopongono allo screening mammografico: circa la metà di coloro che hanno ricevuto l’invito nel 2015. È invece importante aderire a questi programmi, perché diagnosticare precocemente il tumore quando magari è ancora piccolo aumenta significativamente la possibilità di sconfiggerlo.
Di prevenzione, diagnosi precoce e screening mammografico ha parlato il professor Marco Alloisio, Responsabile di Chirurgia toracica in Humanitas e Presidente della sezione milanese della LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, a Obiettivo salute Weekend su Radio 24.
Lo screening mammografico
“I dati AIOM e AIRTUM portano a essere ottimisti, a fronte di un’incidenza che aumenta lievemente (0,9% annuo) c’è una mortalità che si riduce (1,5%), con percentuali di guarigione intorno all’87-90% e certamente migliorabili.
In Italia però ci sono differenze sostanziali nella reale estensione dello screening mammario tra il Nord, il Centro e il sud Italia: questo squilibrio geografico rappresenta una criticità su cui occorre lavorare molto. Occorre poi estendere i programmi di screening alle donne con età inferiore ai 49 anni: abbiamo infatti visto che nelle donne tra i 40 e i 49 anni l’incidenza è elevata ed è pertanto importante fare screening anche su questo campione”, ha spiegato il professore.
I controlli prima dei 49 anni
“Ad ammalarsi sono spesso le donne con meno di quarant’anni, escluse dai programmi di screening. Consigliamo ancora tra i 18 e i 30 anni l’autoesame del seno una volta al mese, una settimana dopo la mestruazione, e dai 25 ai 40 anni consigliamo una visita senologica regolare ed eventualmente un’ecografia mammaria. È bene sottolineare come l’autoesame (o autopalpazione) possa aver in parte perso la propria validità nel corso degli anni, perché oggi siamo in grado di individuare neoplasie mammarie non palpabili, piccolissime”, ha sottolineato il prof. Alloisio.
“Le diagnosi poi sono sempre più accurate, grazie ad apparecchiature all’avanguardia come i mammografi digitali con tomosintesi, in grado di evidenziare lesioni tumorali al seno molto piccole. Questa mammografia fornisce immagini digitali in alta risoluzione e con ricostruzione 3D, garantendo livelli altissimi di accuratezza diagnostica”.
Prevenzione e stile di vita
Fondamentale poi la prevenzione, che passa attraverso uno stile di vita sano e attivo. È bene dunque alimentarsi in maniera corretta ed equilibrata, condurre una regolare attività fisica e non fumare. “Regole che valgono sia nella prevenzione, sia dopo una diagnosi di tumore”, ha concluso lo specialista.
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