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Autunno, tempo di allergie e asma

Chi soffre di allergia o asma, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno spesso riferisce un peggioramento dei sintomi con ostruzione nasale, starnuti, naso che cola (rinite allergica), tosse, occhi che bruciano e lacrimano, bruciore o pizzicore alla gola, respiro sibilante e respirazione difficoltosa. Ne parliamo con la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa e Vice Direttore del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergia in Humanitas.

Pollini, muffe e acari

Le allergie più comuni in questo periodo sono quelle a pollini, muffe e acari della polvere.
Per quanto riguarda i pollini, le fioriture variano in base alle regioni; in autunno nell’area del Nord Italia sono presenti ambrosia e graminacee, mentre al Centro-Sud vi è la parietaria. I cambiamenti climatici degli ultimi anni, che hanno comportato un aumento delle temperature, fa sì che alcune piante estive continuino a produrre polline anche in autunno, prolungando di fatto il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni.

Anche le muffe (Alternaria, Cladosporium, Aspergillus) possono causare reazioni allergiche, sia all’aperto e sia al chiuso, in ambienti particolarmente umidi. Le muffe possono essere responsabili di reazioni allergiche particolarmente severe: non solo oculorinite ma, in alcuni casi e nelle persone predisposte, anche violenti crisi asmatiche.

Gli acari della polvere sono gli allergeni più frequenti nelle nostre case. Sono minuscoli animali, della stessa famiglia dei ragni, non visibili a occhio nudo e che si riproducono nella polvere e si cibano del nostro epitelio di sfaldamento cutaneo. Si annidano soprattutto nei materassi, nei cuscini, nei tappeti, nelle librerie e laddove è più difficile combattere la polvere.

Cosa fare?

Se i sintomi si manifestano per la prima volta e lasciano sospettare un’allergia è bene consultare il medico. Una corretta diagnosi è fondamentale per identificare la vera causa dell’allergia e studiare un trattamento mirato.

La terapia è personalizzata e dipende dal quadro del paziente. In generale, per la rinite la terapia gold standard è rappresentata da farmaci steroidi topici come gli spray nasali. In alcuni casi si può usare una terapia topica combinata steroidea e antistaminica.
Per diminuire la sintomatologia correlata alla rinite (prurito del cavo orale, starnutazioni, prurito al naso) possono essere utili farmaci antistaminici.

Quelli di ultima generazione garantiscono un buon controllo dei sintomi con effetti collaterali praticamente nulli.

Per l’asma sono invece disponibili farmaci specifici: nella maggior parte dei casi il controllo della malattia si ottiene con farmaci corticosteroidei per via inalatoria che possono essere associati anche a farmaci broncodilatatori. Esistono ormai farmaci con un’emivita di 24 ore che possono essere assunti una sola volta al giorno per aumentare la qualità di vita del paziente e la complicanze con il trattamento.

Nei casi di asma severo è fondamentale uno studio accurato del sistema immunitario oltre alla valutazione approfondita della funzionalità dei nostri polmoni e la valutazione del loro grado di infiammazione. In casi selezionati possiamo usare i nuovi farmaci biologici che permettono il controllo della malattia, la riduzione delle riacutizzazioni e soprattutto di evitare l’assunzione di corticosteroide per bocca.

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