Il nostro sistema immunitario, se sollecitato nel modo corretto può non solo prevenire alcune malattie, ma anche curarle: è l’immunoterapia, un metodo di cura basato sull’impiego di sostanze che attivano e rinforzano il sistema immunitario, inducendolo ad attaccare le cellule malate dall’interno. In oncologia negli ultimi quattro anni sono stati raggiunti buoni risultati nella cura del tumore del polmone, dei tumori renali e di alcuni tumori intestinali e si registrano prospettive interessanti anche per la cura di tumori al cervello, alla vescica e al fegato.
Siamo lontani dal mettere a punto un vaccino unico contro il cancro, ma su un aspetto i ricercatori sono concordi: il futuro della lotta ai tumori non potrà prescindere dall’utilizzo dell’immunoterapia. Ne ha parlato il professor Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas, ospite in studio a L’ora della salute su La7.
Come è stata scoperta l’immunoterapia?
“Innanzitutto abbiamo capito meglio cosa accade al sistema immunitario dei pazienti che arrivano in ospedale. In un paziente con un tumore sono successe essenzialmente due cose: una parte delle difese immunitarie è passata al nemico, sono cellule dell’immunità innata che si comportano come veri e proprio poliziotti corrotti e aiutano tutti gli aspetti del tumore. Un’altra parte delle difese è addormentata e i poliziotti corrotti somministrano sonnifero alle cellule buone, potenzialmente attive contro il cancro. Questa rivoluzione nel modo con cui guardiamo al cancro ha posto le premesse per sviluppare strategie terapeutiche. Oggi usiamo anticorpi per trattare i pazienti con malattie tumorali del sangue, della mammella e dell’intestino e poi abbiamo identificato i freni che agiscono sul sistema immunitario e togliendoli abbiamo avuto un impatto molto importante nei confronti di alcuni tumori”, ha spiegato il prof. Mantovani.
Come agisce l’immunoterapia?
“Gli approcci tradizionali mirano a uccidere la cellula tumorale, mentre gli approcci basati sul sistema immunitario mirano a risvegliare le difese immunitarie che hanno i freni tirati. Questi approcci stanno facendo la differenza, per esempio nella cura del melanoma, anche se c’è ancora molto lavoro da fare.
L’immunoterapia non sostituirà altri approcci, ma sarà loro complementare; dovremo così imparare a usare in modo razionale le combinazioni tra chemioterapia, terapie mirate e immunoterapia”.
I vaccini contro il cancro
“Di fatto abbiamo due vaccini contro il cancro, uno è quello contro il virus del papilloma umano, che previene il cancro della cervice nella donna e anche quello della testa e del collo e dell’ano nel maschio. Il secondo vaccino è quello contro il virus dell’epatite B, responsabile di una parte dei cancri del fegato. Abbiamo inoltre speranza di nuovi vaccini preventivi. La sfida scientifica però è usare vaccini contro il cancro in un contesto terapeutico”, precisa il prof. Mantovani.
Immunoterapia in Reumatologia
L’immunoterapia svolge un ruolo importante anche nella cura delle malattie reumatiche. Spiega il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia in Humanitas: “Definiamo immunoterapia ogni approccio terapeutico che vada a modulare la risposta del sistema immunitario. Da una parte possiamo cercare di aumentare la risposta del sistema e dall’altra – come accade in reumatologia – cercare di ridurla, andando a colpire specifici meccanismi della risposta infiammatoria cronica.
L’immunoterapia rappresenta, rispetto alle terapie tradizionali di sintesi chimica, un cambiamento radicale in quanto va a colpire esattamente i meccanismi – e non i risultati – dell’infiammazione. È un passo in avanti enorme”.
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