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Caffeina, quali effetti sul sistema immunitario?

Per moltissime persone, bere un caffè aiuta a rimanere svegli e a ritrovare la concentrazione in un momento di stanchezza o sonnolenza.

Come ci spiega il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia e Immunologia Clinica in Humanitas, il merito è della caffeina, una sostanza naturale presente per esempio nel caffè, nel tè e nel cacao, capace di stimolare il sistema nervoso centrale.

L’azione della caffeina

La caffeina agisce anche sul sistema immunitario, comportandosi come un immunomodulatore, modulando la risposta immunitaria innata e quella acquisita con effetti ancora difficili da definire, ma verosimilmente anti-infiammatori. Secondo una revisione pubblicata nel 2006 su Pharmacology&Therapeutics e realizzata dalla National University of Ireland, la caffeina sopprimerebbe la produzione di citochine pro-infiammatorie come il Tnf-alfa, ma anche quella di anticorpi, potenzialmente svolgendo un effetto positivo in pazienti con malattie infiammatorie croniche come artrite o psoriasi.

Secondo alcuni studi poi il caffè espresso proteggerebbe dal rischio di sviluppare gotta, al suo consumo è stata infatti associata una riduzione dei livelli di acido urico, e l’iperuricemia è la causa necessaria di artrite nella gotta.

Ecco perché non esagerare

Un consumo eccessivo di caffeina causerebbe oltre a effetti sul ritmo cardiaco e sulla pressione arteriosa, anche un aumento dei livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, che potrebbe concorrere a un effetto depressivo sull’attività dei linfociti, le cellule coinvolte nella funzione immunitaria acquisita.

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