La chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri è una tecnica chirurgica sicura ed efficace grazie alla quale si possono correggere i difetti visivi. Perché un intervento di chirurgia refrattiva sia efficace e durevole nel tempo è necessario utilizzare strumenti all’avanguardia, come il laser a 7 dimensioni. Questa tecnologia, presente in Humanitas, è in grado di regolare l’energia in base alla zona della cornea interessata, evitando l’effetto della regressione.
Ne abbiamo parlato con il professor Paolo Vinciguerra, responsabile di Oculistica in Humanitas.
La posizione dello spot
L’azione del laser si svolge quando un raggio di luce, colpendo la cornea, vaporizza il tessuto e ne cambia la forma. Tuttavia, il raggio luminoso che colpisce la superficie della cornea, che è curva, può cadere perpendicolarmente (al centro) oppure in diagonale, man mano che ci si allontana dal centro, come su un piano inclinato.
Lo spot del laser, ossia la superficie della sezione del raggio luminoso, da tondo diventa ovale e l’energia portata sarà minore nelle zone più distanti dal centro. Queste ultime saranno più soggette alla regressione, quell’effetto per cui a un ottimo risultato iniziale segue un peggioramento nel lungo periodo.
È fondamentale, quindi, che il laser sia in grado di compensare la differenza di energia tra un punto e l’altro della superficie, in particolare quando l’occhio compie dei movimenti e genera un aumento dell’inclinazione di una parte piuttosto che l’altra.
“La posizione dello spot sulla curvatura e quella dell’occhio nello spazio sono tutti elementi che influenzano la precisione del laser”, chiarisce il professore.
Il laser a sette dimensioni
Si tratta di un laser di ultima generazione che permette una sempre maggiore precisione e velocità nella correzione dei difetti visivi. “Attualmente è l’unico laser in grado di seguire i movimenti dell’occhio su sette dimensioni: alto-basso, destra-sinistra, rotazione sul proprio asse, inclinazione ma ancora di più la settima dimensione. Quest’ultima misura la velocità di trasferimento dell’occhio, ossia il ritardo meccanico del sistema laser rispetto alla velocità della luce e calcola quando lo spot colpirà l’occhio, dove sarà in quel momento”, spiega il professore.
Rapporto e manutenzione
Tutte le informazioni relative a questa chirurgia vengono stampate e si redige un lungo rapporto, utile per scoprire quando il sistema necessita di manutenzione. “La manutenzione è un altro punto molto importante, perché i laser sono molto delicati e hanno bisogno di stare in ambienti controllati per temperatura, umidità e quantità di polvere. Per questo necessitano di camere dedicate, costruite appositamente per questi scopi. Questa manutenzione, fondamentale per evitare il decadimento della qualità del laser, è possibile solo in centri ad alto volume come Humanitas”, conclude Vinciguerra.
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