Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, ha creato il “Top Italian Women Scientists 2016”, un gruppo composto dalle migliori scienziate italiane impegnate nella ricerca in campo biomedico, in cima alla classifica dei Top Italian Scientists.
Il Top Italian Scientists raccoglie gli scienziati italiani maggiormente influenti nel mondo, in base all’H-index, un indicatore che tiene conto della produttività, dell’impatto scientifico del ricercatore, della sua continuità nel tempo e del numero di citazioni per ogni pubblicazione. Tra le 38 eccellenze, anche due ricercatrici di Humanitas: la dottoressa Cecilia Garlanda, Responsabile del laboratorio di immunopatologia sperimentale, e la dottoressa Paola Allavena, Responsabile del laboratorio di immunologia cellulare.
La ricerca della dottoressa Garlanda e della dottoressa Allavena
La dottoressa Cecilia Garlanda si è a lungo occupata dell’immunità innata e della regolazione delle risposte infiammatorie. Il suo lavoro si concentra sulla caratterizzazione funzionale delle molecole del sistema immunitario, in particolare dell’attività biologica del PTX3 nel contesto delle risposte immunitarie innate ai patogeni di origine fungina, batterica o virale, e nella regolazione delle risposte infiammatorie in caso di infezioni o danno tissutale come nella guarigione delle ferite e nel cancro.
La dott.ssa Cecilia Garlanda.
La dottoressa Paola Allavena si interessa da molti anni di ricerca sul cancro, immunologia dei tumori, infiammazioni e chemochine. Il suo lavoro si concentra soprattutto sull’interazione tra le cellule dell’immunità innata, in particolare i macrofagi associati al tumore, e le cellule cancerose. Ha contribuito attivamente alla comprensione dei legami tra l’infiammazione cronica e la progressione tumorale, studiando l’espressione e la modulazione delle citochine e delle chemochine nel micro ambiente del tumore, soprattutto nei tumori del colon-retto e del pancreas.
La dott.ssa Paola Allavena.
La ricerca al femminile
“I dati nazionali del 2015 dell’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali del CNR evidenziano come in Italia la presenza femminile nella ricerca, in particolare in posizioni di rilievo e nelle sedi decisionali, sia ancora bassa: se all’inizio della professione si registra una sostanziale parità tra i due sessi (il 48% dei ricercatori sono donne e il 52% uomini), avanzando nella carriera l’ago della bilancia si sposta nettamente a vantaggio dei ricercatori maschi che salgono al 76% del totale, mentre le ricercatrici restano solo al 24%. Se poi si considerano i dati relativi alle posizioni apicali, sono meno del 17% le donne che rivestono il ruolo di direttori di Istituti di ricerca e di Dipartimento. Questa iniziativa di Onda ha l’obiettivo di evidenziare il lavoro e la passione di molte donne, non tutte note al grande pubblico, premiando il loro lavoro e la loro dedizione”, ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente di Onda.
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