Alcune condizioni possono essere considerate veri e propri fattori di rischio per la trombosi. I professionisti di Humanitas spiegano il caso delle malattie reumatiche, della sedentarietà e dei traumi.
Le malattie reumatiche
Le malattie reumatiche sono malattie infiammatorie croniche, con delle fasi in cui diventano acute, e costituendo un’infiammazione coinvolgono il sistema della coagulazione del sangue. Questo si occupa di mantenere il sangue fluido e di farlo coagulare quando c’è bisogno, come nel caso di fermare un’emorragia o di guarire una ferita. Uno stato infiammatorio, come quello delle malattie reumatiche, attiva la coagulazione del sangue e aumenta la probabilità di trombosi.
La sedentarietà
La sedentarietà è un fattore di rischio per molte malattie, come l’osteoporosi o le malattie metaboliche; il girovita troppo abbondante è un fattore di rischio perché il grasso che si accumula intorno alla vita corrisponde a quello che si accumula intorno al cuore e predice un aumento di probabilità di avere un evento cardiovascolare. Sulla sedentarietà è dunque necessario intervenire.
I traumi
I traumi sono sempre un fattore di rischio per la trombosi in quanto comportano l’offesa di parte di tessuti (muscoli, tendini, ossa) con conseguente liberazione di sostanze che attivano il sistema della coagulazione.
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