Le varici degli arti inferiori, più comunemente conosciute come vene varicose, sono la manifestazione più evidente dell’insufficienza venosa cronica, il disturbo del circolo venoso superficiale che si verifica quando il sangue ha difficoltà a tornare in maniera corretta verso il cuore. Ne parliamo con la dottoressa Elisa Casabianca, assistente di Chirurgia Vascolare I.
Quali sono i sintomi dell’insufficienza venosa cronica?
“Il sintomo più evidente dell’insufficienza venosa cronica è la sensazione di peso alle gambe, soprattutto quando si sta molto in piedi. Poi ci sono il gonfiore alle caviglie, che si manifesta soprattutto durante l’estate, i crampi notturni e l’imbrunimento della cute, soprattutto in corrispondenza delle caviglie”.
Quando è consigliabile richiedere un consulto specialistico?
“In presenza dei sintomi già descritti, ma anche quando si ha una familiarità con le vene varicose. È importante diagnosticare l’insorgenza dell’insufficienza venosa cronica in fase iniziale ed è possibile farlo con l’ecocolordoppler, metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare i principali vasi sanguigni e studiare il flusso ematico al loro interno”.
Se l’insufficienza venosa viene individuata per tempo, il trattamento chirurgico può essere evitato?
“Lo specialista che individui un’insufficienza venosa in fase iniziale può indicare al paziente norme di prevenzione comportamentali efficaci e attuabili, capaci di prevenire l’intervento chirurgico, che consistono nell’utilizzo di una calza elastocompressiva graduata o nell’assunzione di farmaci flebotonici, che migliorano il trofismo venoso”.
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