COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Metastasi sempre più curabili, il dott. Santoro e il dott. Fornari a Uno Mattina

La cura delle metastasi è possibile? Se n’è parlato durante la trasmissione Uno mattina, ospiti il dottor Armando Santoro, Direttore del Cancer Center e il dottor Maurizio Fornari, Responsabile Neurochirurgia di Humanitas.

Quando il tumore sviluppa metastasi, abbiamo speranze di cura?

“Oggi abbiamo possibilità di rallentare lo sviluppo metastatico, e in una certa percentuale di casi anche di guarire in maniera definitiva”, spiega il dott. Santoro. Esistono diversi tipi di metastasi, precisa il dott. Santoro. Tumori come quello alla mammella o al polmone tendono a diffondere metastasi in vari organi, senza un ordine o una sequenza precisa. Ce ne sono altri, invece, che tendono a manifestarsi prevalentemente in alcuni settori specifici. Ad esempio, il tumore del colon e del retto dà prevalentemente metastasi al fegato, i sarcomi degli arti si diffondono prevalentemente a livello polmonare, il tumore della prostata a livello osseo. Ogni tumore ha dunque una sua tendenza metastatica e questo implica che anche le scelte terapeutiche debbano essere adattate a ogni singolo caso. Tutte le metastasi possono essere affrontate ma non tutte sono operabili: l’approccio chirurgico è adatto ai tumori che prevalentemente si diffondono in un solo organo, mentre è più difficile da applicare nelle malattie che comportano una diffusione in organi diversi”.

Quale incidenza hanno le metastasi più temibili, quelle cerebrali e spinali?

“La comparsa di metastasi spinali e cerebrali avviene nel 70% dei casi – spiega il dott. Fornari – In particolare, la metastasi cerebrale mette immediatamente a repentaglio la funzione e la vita del cervello e quindi se possibile deve essere rimossa. Per quanto riguarda invece le lesioni spinali, la chirurgia può limitarsi a sostenere la struttura della colonna o può, in presenza di una lesione unica, compiere azioni terapeutiche più risolutive, che comportino addirittura la sostituzione della vertebra interessata”.

Quali sono le cure utilizzabili contro le metastasi?

“La chirurgia – spiega il dott. Santoro – quando le metastasi sono operabili; la radioterapia, con macchine sempre più innovative e sempre più in grado di andare a colpire le singole lesioni riducendo nettamente la tossicità degli organi vicini; la chemioterapia; i nuovi farmaci biologici e il nuovo campo di trattamento dell’immunoterapia. Aggiungo inoltre l’importanza della diagnosi precoce.”

Quando il tumore non è operabile, come si può intervenire?

“È possibile intervenire con la chemioterapia e con i nuovi farmaci, anche in pazienti che versano in condizioni più critiche”. Diverso è, invece, quando la metastasi è cronicizzata. In questo caso bisogna prendere atto della situazione, evitare di cadere in accanimenti terapeutici inutili e cercare di aiutare il paziente, accompagnarlo nella maniera migliore. Circa il 25-30% delle metastasi possono essere guarite, le altre hanno una cronicizzazione della malattia tale da portare a un punto in cui non ci sia più possibilità di intervento”.

Un valido aiuto viene dalla tecnologia, sempre più precisa e preziosa nella lotta a tumori e metastasi. In quali ambiti sono stati fatti i passi più importanti in questo senso?

“Grandi progressi sono stati fatti nel settore della diagnostica – precisa il dottor Fornari – Oggi con la PET e la risonanza è possibile individuare praticamente tutte le lesioni. È anche possibile colpire i tumori in maniera non cruenta con la radiochirurgia, che permette di concentrare elevate energie contro piccolissimi bersagli, riprodotti tridimensionalmente su uno schermo, così da distruggere con precisione la lesione o ostacolare il suo sviluppo per molto tempo. La radiochirurgia permette di raggiungere anche bersagli mobili, come le metastasi spinali. È un tipo di intervento che vale soprattutto per le lesioni multiple, nuovo ma in rapida evoluzione”.

L’immunoterapia è l’ultima frontiera della cura oncologica?

 L’immunoterapia oggi consente di ottenere risultati eccellenti nell’ambito di patologie come il melanoma, il tumore polmonare, il tumore renale, i linfomi. Ma l’aspetto interessante è che questa nuova forma di cura è oggi sperimentata in molti altri campi medici, perché estremamente trasversale. Siamo da sempre abituati a farmaci che agiscono in modo specifico sulle singole patologie. L’immunoterapia è completamente diversa, sembra dare risultati in tutti i tipi di tumori perché agisce riattivando le difese dell’organismo contro le cellule tumorali e contro tutto ciò che tende a minacciare la nostra salute. Per questo si può essere doppiamente ottimisti: prima di tutto perché migliorando i risultati in fase iniziale avremo sempre meno pazienti con metastasi, e poi perché nella cura delle metastasi grazie all’immunoterapia possiamo sperare di ottenere un ulteriore allungamento delle aspettative di vita”.

Guarda l’intervento integrale del dott. Santoro e del dott. Fornari dal minuto 52’04’’

Specialista in Oncologia ed Ematologia

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su