Nuovi farmaci per l’ipercolesterolemia, ne parliamo con gli specialisti di Humanitas.
Tutto il colesterolo è “cattivo”?
Il colesterolo è un lipide steroideo che in quantità eccessive ostruisce le arterie. Per questo va tenuto sotto controllo. Non tutto il colesterolo, però, è da considerarsi cattivo.
Solo il colesterolo LDL è da considerarsi un nemico perché depositandosi nelle pareti interne dei vasi sanguigni provoca l’arteriosclerosi, malattia che, se non curata a dovere, prelude all’infarto o all’ictus.
Quali sono i valori di riferimento, in relazione al colesterolo?
Possiamo considerare pericolosa una condizione che registri valori superiori ai 200 milligrammi di colesterolo totale e ai 100 di colesterolo cattivo. Il colesterolo buono, invece, è bene che sia superiore a 40 milligrammi, meglio ancora se supera i 60. Di solito i valori del colesterolo buono sono alti nei giovani e nelle donne in età fertile. Tendono poi ad abbassarsi con il trascorrere dell’età”
Come intervenire sul colesterolo cattivo. Quali trattamenti?
I valori alti di colesterolo cattivo sono curati con trattamenti farmacologici, utilizzando le cosiddette “statine”. Si tratta di terapie che, una volta iniziate, vanno mantenute per tutta la vita. Per questo cerchiamo di rimandarle il più possibile agendo, in prima istanza, sullo stile di vita della persona: modificando la sua alimentazione e intervenendo su altri fattori di rischio come l’ipertensione o il fumo di sigaretta. Se nonostante questo i valori restano alti, non resta altro che iniziare la terapia a base di “statine”, che bloccano la produzione interna di colesterolo e ne riducono quindi il quantitativo presente nel sangue. Il colesterolo continua a essere presente, dunque, ma a livelli più bassi.
La Commissione Europea ha di recente concesso l’autorizzazione alla vendita di nuovi farmaci in grado di agire sul colesterolo cattivo. Come agiscono e quanto incideranno sulla lotta alle malattie cardiovascolari?
Questi nuovi farmaci sono molto diversi dalle statine. Le statine incidono sulla produzione di colesterolo, i nuovi farmaci lo fanno scomparire con maggiore efficacia dalla circolazione. Differente è anche la modalità di somministrazione: si tratta di anticorpi che vengono iniettati per via sottocutanea, come l’insulina, una o due volte al mese. Siamo ancora nella fase di ricezione da parte dell’Agenzia del Farmaco Italiana, ma ben presto questi nuovi farmaci potranno essere prescritti per tutti coloro che sono affetti da forme di colesterolo più gravi. Sono farmaci che si affiancheranno alle statine, che mantengono la loro validità riconosciuta, e che si sostituiranno in toto a queste solo nei casi contraddistinti da intolleranza al loro uso.
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