La tiroide è una piccola ghiandola del collo, posta davanti alla trachea. È una ghiandola endocrina, deputata alla produzione degli ormoni T3, T4 (che agiscono sul metabolismo energetico) e calcitonina (che partecipa al metabolismo del calcio) e fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo. In alcuni casi, si rende necessario un intervento di tiroidectomia ovvero di asportazione della tiroide. Grazie al dottor Luca Cozzaglio, chirurgo generale di Humanitas, scopriamo quando bisogna ricorrere all’intervento chirurgico e come funziona.
Come si effettua la diagnosi di patologia tiroidea?
Per indagare il buon funzionamento della tiroide, l’endocrinologo si baserà su specifici esami di laboratorio, su indagini strumentali atte a definire forma e dimensioni della ghiandola (come ecografia, scintigrafia, esame citologico di agoaspirato tiroideo, eventuali TAC o risonanza magnetica), sulla presenza o meno di noduli e della loro natura e sull’eventuale presenza di linfonodi patologici del collo.
Quando bisogna effettuare la tiroidectomia?
L’asportazione della tiroide può essere necessaria in tre casi: in presenza di tumori maligni o benigni; in presenza di gozzo in accrescimento o che comprimendo gli organi vicini causa sensazione di soffocamento o di ingombro alla base del collo, difficoltà a respirare soprattutto se si è distesi, difficoltà a deglutire e abbassamento del tono di voce; quando l’ipertiroidismo (ovvero un eccesso di produzione di ormoni tiroidei) non riesce a essere trattato con la terapia medica.
Come funziona la tiroidectomia?
L’asportazione della tiroide può essere parziale (emitiroidectomia, lobectomia) o totale e viene condotta in anestesia generale, con accesso dalla regione anteriore della base del collo. La zona della ferita chirurgica può essere gonfia per alcune settimane, ma non necessita di alcuna cura. La degenza in ospedale dura un paio di giorni e il dolore post-operatorio è modesto e ben tollerato dai pazienti. In seguito a tiroidectomia totale è necessario assumere per tutta la vita ormoni tiroidei: la terapia è giornaliera, per via orale, al mattino a digiuno, trenta minuti prima di fare colazione. “Per gli interventi di tiroidectomia parziale l’indicazione alla terapia ormonale dovrà essere valutata dal medico di volta in volta”, spiega il dottor Cozzaglio.
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