Il prof. Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente di Humanitas University, è nella classifica dei migliori scienziati d’Italia. “Nel nostro Paese – ha dichiarato il professore in un’intervista a La Repubblica – ci sono istituzioni dove si può fare ricerca di qualità, e organizzazioni, come Airc, Fondazione Cariplo, e Telethon, che sostengono la ricerca e l’indipendenza dei giovani scienziati, puntando sul merito”. Le regole per diventare buoni scienziati? “Lavorare sodo, in contesti internazionali e con spirito di squadra, e non dimenticando mai che la salute è un diritto di tutti”, ha dichiarato il professore al Corriere della Sera.
Chi è il professor Alberto Mantovani?
Secondo nella classifica dei 3600 “Top Italian Scientist” redatta dalla Virtual Italian Academy, che periodicamente valuta gli scienziati italiani con maggiore impatto sulla ricerca globale, il professor Alberto Mantovani è il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale. Lo scorso 11 ottobre ha ricevuto il premio Milstein, il più importante riconoscimento per la ricerca sulle citochine e gli interferoni, e il team da lui coordinato ha recentemente scoperto il ruolo oncosoppressore di PTX3, secondo un meccanismo unico e inaspettato: non agendo sulle cellule tumorali, ma tenendo sotto controllo la risposta infiammatoria. Il prof. Mantovani, docente di Humanitas University e presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, ha lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma in Italia – ha spiegato il professore a la Repubblica – ha fatto le scoperte più importanti: qui “ci sono istituzioni dove si può fare ricerca di qualità, e organizzazioni, come AIRC, Fondazione Cariplo, e Telethon, che sostengono la ricerca e l’indipendenza dei giovani scienziati, puntando sul merito”.
Quali sono le regole per diventare buoni scienziati?
Lavorare sodo, essere umili e collaborativi, ricordarsi che nel mondo scientifico i confini nazionali non esistono. Sono alcuni dei suggerimenti dati dal prof. Mantovani ai giovani studenti nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Eccoli nel dettaglio:
- Seguire le proprie passioni. “È un privilegio non da tutti, che va vissuto senza limiti. – spiega il professore al Corriere. – Significa essere preparati a lavorare tanto, anche nel tempo libero”.
- “Nella scienza i confini nazionali non esistono”. È fondamentale abituarsi a studiare, scrivere, confrontarsi in lingua inglese. “Con questi presupposti – commenta il prof. Mantovani – è nata Humanitas University”.
- Sii umile e collaborativo. “Senza l’interazione con colleghi di tutto il mondo – commenta il professore – non avrei dato alcun contributo”.
- Non aver paura di mettere in discussione i paradigmi correnti. “Il lavoro condotto in Inghilterra è andato controcorrente rispetto a quello dei miei colleghi”, ha detto il prof. Mantovani al Corriere. E questo lavoro “ha posto le basi per il ‘rinascimento’ dell’importanza del legame tra infiammazione e cancro”, focus della ricerca del professor Mantovani.
- Impara dai pazienti. “Per il bene dei pazienti, nel rispetto delle loro sofferenze e delle loro famiglie, trasmetti messaggi corretti e non innescare false aspettative”.
- La Scienza è condivisione. “Condividi idee, dati, risultati – conclude il professore – ma anche I mezzi di tutela della salute. Non dimenticare, infatti, che il diritto alla salute è di tutti, anche dei più poveri”.
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