Uno studio pubblicato su Nature apre le porte a un prototipo di “vaccino perfetto”, in grado di indurre immunità a lungo termine e potenzialmente efficace contro molti virus e batteri. E’ davvero arrivato il super vaccino?
Dalle nanoparticelle polimeriche è stato creato un prototipo del “vaccino perfetto”, in grado di indurre immunità a lungo termine e potenzialmente efficace contro molti virus e batteri. E’ quanto scoperto dai ricercatori della Emory University (Usa) con uno studio pubblicato su Nature. In pratica, sono state usate le nanoparticelle polimeriche per “copiare” la parte attiva del vaccino contro la febbre gialla e produrre una molecola che dà un’immunità di lunga durata rafforzando le difese contro molti virus e batteri rappresentando una sorta di piattaforma universale per sviluppare nuovi vaccini. Quello della febbre gialla, creato dal premio Nobel per la Medicina Max Theiler, è un vaccino particolare, che per lungo tempo ha nascosto il segreto del suo successo. Solo di recente si è compreso che è così potente perchè risveglia l’immunità innata dell’organismo attraverso l’attivazione di una famiglia importantissima di recettori, i toll-like (TLR). Si aprono, quindi, nuove speranze nella creazione di un super-vaccino efficace a lungo termine e contro molti virus e batteri? Ne parliamo con Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas.
Professor Mantovani, è realistico parlare di super-vaccino?
“No, non lo è, non è realistico parlarne in questi termini. Da tempo produciamo vaccini contro alcuni germi, ma non contro tutti. Questi hanno, infatti, una specificità ristretta ovvero, per esempio, solo verso un ceppo dell’influenza e non verso un altro. Poi, vi sono le sostanze adiuvanti, che coadiuvano la risposta immunitaria stimolandola, anche eventualmente permettendo di utilizzare un quantitativo ridotto di antigene e promuovendo risposte altresì di protezione crociata verso virus simili. Ecco, è dal 1920 che non vi sono novità o progressi sul tema degli adiuvanti, che è come se fossero un segnale di allarme. Combinando più adiuvanti si ottiene un super-allarme contro virus e batteri. E’ questo il caso del vaccino contro la febbre gialla, che è potente perché lo stesso virus è come se contenesse più adiuvanti che, poi, sono la parte che è stata ‘copiata’ dai ricercatori statunitensi. La scoperta pubblicata su Nature ha, quindi, il vantaggio che per alcuni vaccini si possono combinare adiuvanti nuovi ottenendo una migliore risposta immunitaria. Inoltre, vorrei citare anche un altro studio parallelo di questi giorni, pubblicato su Lancet, relativo al vaccino antinfluenzale e che consente di superare un altro grosso limite. La nostra capacità di produrre vaccini, infatti, è legata alle uova. Per ogni dose di vaccino serve un uovo, con immaginabili problemi di produzione e di antigene. La ricerca di Lancet mostra come si possano produrre vaccini da cellule di mammifero bypassando, quindi, questo limite. Insomma, siamo sulla strada giusta, che è quella della ricerca immunologica, per arrivare a produrre vaccini sempre più efficaci e a lungo termine, ma non possiamo ancora affermare di aver prodotto il super-vaccino”.
A cura di Lucrezia Zaccaria
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