Nell’ambito del convegno “Ospedale: nuove frontiere dell’umanizzazione”, premiati da Fondazione Humanitas i migliori programmi di sostegno e assistenza a malati e familiari.
Dedicato all’assistenza domiciliare dei malati oncologici e dei loro familiari, il progetto “Ospedale e Territorio uniti nel percorso di umanizzazione dell’assistenza ai malati oncologici in fase avanzata” della ULSS 7 di Conegliano Veneto è il vincitore del Premio Mirasole, promosso da Fondazione Humanitas in occasione del convegno “Ospedale: nuove frontiere dell’umanizzazione” che si è tenuto a Milano mercoledì 28 ottobre. Un giornata speciale per riflettere e confrontarsi con chi promuove esperienze innovative a livello nazionale e internazionale nella risposta ai bisogni di malati e familiari, a fianco delle cure.
Scopo del Premio è valorizzare progetti finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei pazienti e/o dei loro familiari durante ricovero in ospedale o dopo le dimissioni, con particolare attenzione per gli interventi che superano le tradizionali esperienze nel campo dell’umanizzazione con risposte innovative che promuovono la salute intesa come benessere in senso lato.
Il concorso, organizzato dalla Fondazione in occasione del suo decennale, hanno partecipato 57 strutture da tutta Italia con contributi e idee di grande qualità rivolti in particolare ai pazienti oncologici e ai bambini o sviluppati a favore di situazioni di assistenza domiciliare per malati cronici e famiglie.
Una giuria di esperti del settore, presieduta da Paolo Favini, Direttore Politiche per la Salute del Comune di Milano, ha valutato di assegnare 15 premi a interventi che rispecchiassero la varietà dei progetti pervenuti, per provenienza geografica, patologia e destinatari.
A strutture lombarde vanno il secondo e il terzo premio: gli Ospedali Riuniti di Bergamo con un progetto innovativo rivolto ai figli di malati oncologici e l’associazione La Lampada di Aladino (Brugherio) con un intervento che dedica ai malati terminali un’assistenza completa e continua 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.
Il concorso è stato anche l’occasione per creare una rete di scambio di conoscenze su buone prassi: da segnalare tra i premiati, il progetto “Ospedale in emergenza” della ASL di Avezzano per il sostegno psicologico dei terremotati dell’Abruzzo; “Un porto per…” dell’Azienda Ospedaliera di Verona a favore delle donne che subiscono violenza e si rivolgono al pronto soccorso della struttura; “Il Dottor Sogni” della Fondazione Theodora di Milano che ha assistito negli anni 3100 bambini del reparto pediatrico del San Gerardo di Monza e, infine, il servizio di mediazione linguistica e culturale della Cooperativa GEA di Padova, che, oltre al servizio di interpretariato, propone un’attenzione particolare alla comprensione degli aspetti simbolici legati alla salute nelle culture straniere che possono rappresentare delle barriere alla cura.
Nata dieci anni fa da una costola dell’omonimo ospedale, Fondazione Humanitas ha come mission la promozione della qualità della vita del malato e della sua famiglia e oggi è attiva in tutte le aree di cura dell’ospedale grazie alla presenza di più di 150 volontari coordinati e formati in modo competente per essere inseriti in un contesto così delicato come quello di un policlinico. Con il progetto Elios la Fondazione è presente con 31 volontari anche presso Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Al premio hanno contribuito Gemeaz Cusin, Geri, Rentex – Elis, Serim, Tipografia Fratelli Verderio.
I progetti premiati saranno reperibili a breve sul sito www.fondazionehumanitas.it
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