Si terrà venerdì 14 e sabato 15 marzo, presso L’Istituto Clinico Humanitas, un Congresso Nazionale sulla Day Surgery promosso dalla dott.ssa Roberta Monzani. All’evento parteciperanno autorevoli relatori tra cui R. Anzalone, presidente dell’Ordine dei Medici di Milano e il prof. Elio Borgonovi, direttore CeRGAS dell’Università Bocconi di Milano. I relatori si soffermeranno sugli aspetti gestionali, economici e clinici riguardante la Day Surgery.
Obiettivo del congresso è fare il punto sulla situazione gestionale, organizzativa e clinica del Day Hospital in Italia. Quali i vantaggi per la struttura? Come si deve organizzare una struttura per gestire la Day Surgery? Quali gli interventi chirurgici possibili in totale sicurezza? Quali i vantaggi peri l paziente? Questo incontro sarà occasione di scambio di esperienze tra operatori medici, paramedici ed amministrativi.
“Il congresso- spiega la dott.ssa Roberta Monzani, responsabile del Day Hospital chirurgico in Humanitas – sarà un’occasione per confrontare la nostra esperienza con quella di altre realtà, la nostra struttura è una unità operativa autonoma dedicata alla Day Surgery.
La nostra casistica è determinata dalla gestione quotidiana, attuale, di circa 50 pazienti. Di questi pazienti seguiamo ed organizziamo tutto il percorso di cura.
Dal 1997 abbiamo svolto un intenso lavoro di équipe per identificare, sia da un punto di vista anestesiologico che chirurgico che assistenziale, dei protocolli per la selezione del paziente, del tipo di intervento chirurgico, del tipo di anestesia e del monitoraggio postoperatorio nonché di un follow up a breve e medio termine. Questa procedura ci ha permesso di mantenere un alto livello qualitativo assistenziale riducendo pressoché al minimo il rischio di complicanze ed effetti collaterali.
La percentuale delle nostre riammissioni ospedaliere postdimissione è al di sotto dei valori riportati in letteratura.”
Sul sito Humanitas.it il programma del congresso.
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2.3 milioni visite
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+56.000 pazienti PS
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+3.000 dipendenti
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45.000 pazienti ricoverati
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800 medici