E’ una tecnica di diagnostica per immagini di semplice esecuzione, di cui si avvalgono numerosi specialisti che si rivolgono al medico ecografista per un approfondimento utile alla diagnosi. Il campo di applicazione dell’ecografia è infatti vastissimo. Vediamo dunque come si svolge e a cosa serve questo esame. Ne parliamo con il dott. Giovanni Morandi, responsabile dell’Unità Operativa di Ecografia.
Che cos’è
“L’ecografia – spiega il dott. Morandi – è una tecnica di diagnostica per immagini che si avvale degli ultrasuoni per ottenere un’immagine precisa degli organi indagati. Tramite una sonda che invia appunto ultrasuoni (appoggiata sul corpo del paziente o, in determinate ecografie, inserita ad esempio in vagina o nell’ano) il medico ecografista è in grado di ‘vedere’ all’interno del corpo umano. E’ ormai assodato che gli ultrasuoni sono assolutamente innocui per l’organismo; non esistono dunque limitazioni o controindicazioni nel sottoporsi a questo tipo di esame.
L’ecografia non è in grado di far vedere l’osso e l’aria (quindi i polmoni). Tutto il resto è chiaramente osservabile: l’ecografia fa vedere tutto ciò che è di consistenza parenchimale (il fegato, i reni…) e tutto ciò che è liquido (vescica, cisti, ematomi…).
L’ecografia è un esame che non richiede alcun tipo di preparazione specifica del paziente; possono essere utili alcuni semplici accorgimenti che vengono spiegati al momento della prenotazione, quali digiunare o bere abbondantemente prima di sottoporsi all’esame”.
Campi di applicazione
“Nella graduatoria degli esami diagnostici l’ecografia è ormai diventato un esame di routine fondamentale: in pratica non si affronta nessun problema di tipo diagnostico (internistico, chirurgico, ginecologico, endocrinologico, urologico, ostetrico, ortopedico…) senza questa metodica. All’inizio l’ecografia veniva usata prevalentemente in campo internistico e ginecologico, attualmente viene utilizzata nell’ambito di tutte le specialità.
A parte specialità particolari (cardiologia, fecondazione assistita) è il medico ecografista a effettuare questo esame, medico che agli esordi di questa metodica diagnostica proveniva da radiologia. Oggi l’ecografia può essere fatta nell’ambito di varie specialità, ma solo dopo un lungo apprendistato, soprattutto in campo internistico.
L’ecografia non ha solo uno scopo diagnostico: viene infatti utilizzata moltissimo come guida per manovre di tipo interventistico: biopsie, drenaggi di ascessi, posizionamento di cateteri… Tutti interventi effettuati dal medico ecografista con la collaborazione del chirurgo, dell’epatologo o dello specialista che invia il paziente all’intervento”.
Recenti sviluppi e applicazioni future
“L’ecografia è un esame nato agli inizi degli anni Settanta che ha visto un continuo incremento nel numero degli esami svolti, perché acquista sempre più spazio nelle varie discipline. Se in Humanitas 7 anni fa si facevano, in campo internistico, 50 ecografie al giorno, oggi se ne fanno più di 300.
Negli anni recenti sono stati introdotti i mezzi di contrasto che, iniettati nel sangue, forniscono informazioni di tipo angiografico utili per lo studio di tutte le patologie espansive (noduli), ad esempio a carico del fegato, del rene e della mammella. L’utilizzo del mezzo di contrasto (bolle di un gas particolare disciolte in acqua, del tutto innocuo e senza controindicazioni) consente di effettuare delle diagnosi ancora più precise.
Per quanto riguarda le apparecchiature, stanno entrando in uso comune le macchine in grado di effettuare immagini tridimensionali, soprattutto in campo ostetrico. In Humanitas abbiamo iniziato a utilizzare l’elastografia, una particolare metodica che consente di fornire informazioni supplementari, soprattutto sui noduli della mammella: esercitando una certa pressione sulla cute, l’elastografia misura la comprimibilità dei noduli. E’ ancora in corso di verifica la possibilità di dedurre da queste informazioni dati importanti per determinare la benignità o la malignità di un nodulo”.
A cura di Elena Villa
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