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La MOC contro l’osteoporosi

 style=La MOC, cioè la Mineralometria Ossea Computerizzata, è un esame di cui ci si avvale per misurare la quantità di calcio presente nelle ossa. Serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi. Si rivela dunque utile soprattutto per le donne in menopausa, poiché sono ritenute a rischio di demineralizzazione ossea. Ce ne parla il dott. Giorgio Brambilla, responsabile del Dipartimento di Diagnostica per Immagini di Humanitas.

Che cos’è
“La MOC – spiega il dott. Brambilla – è una densitometria, esprime la densità in sali minerali dell’osso. Fornisce dunque una misura dell’osteoporosi, in quanto questa patologia è caratterizzata da una riduzione del contenuto di sali di calcio dell’osso.
Questo esame si può effettuare in diversi modi, impiegando ultrasuoni su ossa di piccole dimensioni (avambraccio o calcagno), la TAC (a livello delle vertebre lombari) oppure apparecchiature dedicate, come quella presente in Humanitas, che si chiamano DEXA (Dual Energy X-ray Absorptiometry).
La MOC non necessita di alcuna preparazione specifica e viene eseguita in tempi brevissimi, circa tre minuti: il paziente viene fatto sdraiare su un lettino dove lo strumento di emissione dei raggi X, situato sotto il materassino, è accoppiato a un braccio mobile che contiene il rilevatore dei raggi e che scorre lungo il corpo.
Obiettivo della MOC è misurare la densità minerale di un osso o di una zona campione, cioè un’area ben delimitata dello scheletro. Queste zone sono solitamente la colonna lombare e il collo del femore, più raramente l’intero corpo (total body). La macchina procede in modo automatico, indicando la BMD (Bone Mineral Density), cioè la densità minerale in grammi per centimetro cubo.
Il computer fornisce poi altri due risultati, il T-score e lo Z-score. Il T-score è un indicatore della densità minerale relativo all’ipotetico patrimonio massimo di calcio che si ha a 30 anni (è a questa età che si considera che il patrimonio di calcio sia ai suoi livelli massimi, poi avrà inizio una progressiva diminuzione). Indica la variazione rispetto alla media: la fascia (-1, +1) rappresenta i limiti della media. Sono significativi i valori inferiori a –1, perché indicano un valore di densità minerale che si discosta significativamente dalla media in senso negativo e, quindi, una ridotta mineralizzazione o una vera e propria demineralizzazione. Lo Z-score è un indicatore della densità minerale relativo alle persone di pari età. Indica la variazione rispetto alla media: anche in questo caso sono significativi i valori inferiori a –1.
Il T-score è il risultato chiave da tenere maggiormente in considerazione, poiché si tratta di un valore assoluto. A seconda dei risultati si appartiene a uno dei tre gruppi definiti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): situazione di normalità, osteopenia (impoverimento dell’osso che però non raggiunge il grado definito di osteoporosi) e osteoporosi (ulteriore impoverimento che comporta un aumento significativo del rischio di fratture)”.

Campi di applicazione
La MOC viene utilizzata per determinare la predisposizione alla riduzione del contenuto minerale osseo e quindi alla comparsa dell’osteoporosi e mettere in atto provvedimenti (dieta e attività fisica) e terapie (farmaci come gli alendronati) idonee ad arrestarne l’evoluzione. Sono esposte all’osteoporosi soprattutto le donne al momento della menopausa, a causa di motivi ormonali legati a questa fase della vita. Si stima che un terzo delle donne caucasiche sopra i 50 anni soffra di osteoporosi, e che più del 75% dei casi rimanga non diagnosticato. Questa malattia comporta fragilità ossea ed espone al rischio di fratture anche spontanee, che si verificano cioè anche in assenza di traumi importanti. Dovrebbero quindi sottoporsi alla MOC tutte le donne al momento della menopausa. I controlli annuali o biennali consentono di confrontare i risultati e verificare la presenza di un’ulteriore perdita di minerali.
La frattura da osteoporosi rappresenta una malattia sociale importante e la MOC si rivela uno strumento utile per ridurre il rischio di fratture. La densitometria assiste i medici non solo nella diagnosi di osteoporosi e nella determinazione del rischio di fratture, ma anche nel monitoraggio della risposta del paziente alle terapie.

Gli ultimi sviluppi
“L’avvento delle macchine DEXA – conclude il dott. Brambilla – ha sicuramente rivoluzionato il modo di eseguire la MOC. Queste apparecchiature hanno un potere di definizione di gran lunga superiore agli ultrasuoni e una dose di radiazioni molto inferiore alla TAC. Le macchine DEXA combinano quindi il vantaggio di precisione di una TAC con la mancanza di radiazioni degli ultrasuoni”.

A cura di Elena Villa

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