Il team Neurovascolare di Humanitas di recente ha trattato con successo un aneurisma di quasi quattro centimetri. Dimensioni notevoli per una malformazione trattata solo in centri specializzati e che per essere considerata gigante è sufficiente sia di 2,5 centimetri.
L’anestesista Giorgio Savoia afferma: “È stato sfruttato un effetto collaterale provocato dal farmaco Adenosina (normalmente usato come antiaritmico), ovvero indurre al paziente un arresto cardiaco di qualche secondo”. In questo breve lasso di tempo il chirurgo è riuscito a “clippare” l’aneurisma con più facilità e precisione. “In assenza di flusso, infatti, siamo riusciti a manipolare l’aneurisma e a posizionare con più semplicità la clip sul colletto dell’anomalia, ovvero nella porzione di impianto sull’arteria di origine”.
Nel post-operatorio il paziente ha risposto positivamente: “Si è svegliato dopo sole due ore, è stato dimesso dopo nove giorni dall’intervento e non presenta deficit”, spiega l’anestesista Federico Villa. Aneurismi di questo tipo non sono molto frequenti, al contrario rappresentano il il 3-5% di tutti gli aneurismi intracranici e hanno il 60-70% di rischio di rottura. Il successo di questo intervento è il risultato di un lavoro reso possibile solo grazie alla collaborazione fra più specialisti. La multidisciplinarità fra cardiologi, anestesisti, farmacisti, neurochirurghi e neuroradiologi ha permesso di trattare una aneurisma raro come quello presentato dal paziente.
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