L’équipe di Cardiologia Clinica e Interventistica dell’Istituto Humanitas si arricchisce dell’esperienza del professor Antonio Colombo, già membro del Consiglio Superiore di Sanità e docente alla Columbia University, Presbyterian Hospital di New York.
Il professore è un esperto di emodinamica ed è stato protagonista di fondamentali innovazioni nel settore, tra queste ricordiamo l’angioplastica coronarica, l’introduzione degli stent coronarici, l’impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI) e l’implementazione della procedura di MitraClip.
Angioplastica coronarica: la pietra miliare dell’emodinamica
In fisiologia cardiovascolare, parliamo di emodinamica per riferirci alla branca dedicata al passaggio del sangue nei vasi sanguigni, finalizzata a scongiurare problematiche di circolazione. Le tecniche a oggi utilizzate in emodinamica riguardano l’interventistica mininvasiva per il trattamento delle numerose patologie cardiache.
Pietra miliare dell’emodinamica è l’angioplastica coronarica, una tecnica ideata nel 1977 da Andreas Grüntzig. Semplificando, possiamo descrivere la procedura di angioplastica come l’inserimento di un catetere in un’arteria coronarica, ristretta o occlusa da placche aterosclerotiche o stenosi, al fine di dilatarla. L’occlusione improvvisa di una coronaria può provocare una diminuzione dell’afflusso di sangue al cuore con conseguente infarto del miocardio.
Gli stent coronarici
Il professor Colombo, dopo aver partecipato all’entusiasmante stagione dell’avvento dell’angioplastica, ha contribuito a rivoluzionare l’utilizzo di questa tecnica di intervento.
Nel 1987, viene introdotto l’uso degli stent coronarici ovvero minuscoli tubicini di metallo a maglie espandibili che aiutano a mantenere pervi i vasi sanguigni. L’uso degli stent presentava un problema irrisolto: le maglie non aderivano perfettamente alla parete del vaso sanguigno e ciò provocava un’improvvisa occlusione dell’arteria con l’urgente necessità di intervenire chirurgicamente; tale eventualità veniva parzialmente scongiurata solo con l’uso di potenti anticoagulanti, con il conseguente rischio di emorragie. Il professor Colombo identificò la soluzione del problema, da un lato attraverso l’uso di un pallone a pressione più alta, così da permettere l’adesione dello stent alla parete dell’arteria, dall’altro introducendo l’uso di farmaci antipiastrinici, più performanti e sicuri rispetto ai farmaci anticoagulanti.
Lo studio del professor Colombo riguardo la rivoluzionaria tecnica è stato pubblicato nel 1995 sulla rivista Circulation con il titolo Intracoronary stenting without anticoagulation, accomplished with intravascular ultrasound guidance.
Stent medicati e stent biodegradabili
In anni più recenti, il professor Colombo ha ulteriormente migliorato la tecnica attraverso l’utilizzo degli stent medicati, in grado di fronteggiare i pericoli di restringimento dell’arteria causati dalle lesioni cicatriziali e conseguenti iperplasie reattive derivanti dall’applicazione degli stent stessi.
Sempre interessato alle innovazioni del settore, il prof. Colombo ha sperimentato l’uso degli stent biodegradabili ovvero riassorbiti dall’organismo a distanza dall’intervento.
TAVI e MitraClip: un altro passo per la fisiologia cardiovascolare
Il professore è stato inoltre il primo medico in Italia ad effettuare un impianto di valvola aortica transcatetere (TAVI) e ha contribuito in modo significativo a implementare la tecnica della MitraClip.
La TAVI è una procedura introdotta nel 2004 per il trattamento delle stenosi di valvola aortica e prevede l’impianto di una valvola biologica: si tratta di un intervento mininvasivo, nella maggior parte dei casi eseguito con il paziente in semplice sedazione, senza anestesia generale.
La procedura di MitraClip prevede l’introduzione di una clip nei pazienti con scompenso cardiaco causato da un’insufficienza mitralica primaria o secondaria.
Progetti per il futuro
L’arrivo del professor Antonio Colombo amplia la fitta rete di relazioni di Humanitas.
Il professore collabora stabilmente con il Columbia University, Presbyterian Hospital di New York e mantiene costanti relazioni e scambi in tutto il mondo. Il Master in Cardiologia Interventistica condotto dal professore con la supervisione del professor Gianluigi Condorelli, quale responsabile dell’area di ricerca cardiovascolare di Humanitas, si avvarrà di un programma di Fellowship con l’Hammersmith Hospital di Londra e di importanti progetti di ricerca a esso collegati.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici