La ginecomastia è un aumento del volume della ghiandola mammaria, che può essere definito o pseudoginecomastia (dovuta ad accumulo di tessuto adiposo) o ginecomastia vera (con incremento volumetrico della ghiandola mammaria, che può verificarsi nelle persone di sesso maschile a causa di un’alterazione del bilancio fra estrogeni e testosterone). Può riguardare una sola o entrambe le mammelle e in genere non è un problema grave, anche se a volte può essere associato a dolore al tessuto mammario (mastodinia).
Quali malattie si possono associare alla ginecomastia?
Le patologie che si possono associare a ginecomastia sono:
- Cirrosi epatica
- Insufficienza renale
- Ipertiroidismo
- Ipogonadismo maschile
- Lebbra
- Tumore ai testicoli.
Questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il medico in caso di persistenza dei sintomi.
Quali sono le cause della ginecomastia?
La ginecomastia può essere causata da:
Alterazione del rapporto tra testosterone ed estrogeni. La ginecomastia si verifica quando c’è una diminuzione del rapporto tra testosterone ed estrogeni. Anche se il testosterone controlla i tratti maschili e gli estrogeni i tratti femminili, entrambi gli ormoni sono presenti in ambo i sessi. Un aumento relativo degli estrogeni o una diminuzione del testosterone può essere causa di ginecomastia.
Fattori ormonali naturali. La ginecomastia può manifestarsi in fase neonatale, puberale e adulta a causa di cambiamenti ormonali naturali. Alla nascita, il tessuto mammario ingrossato nei neonati maschi è dovuto agli estrogeni materni. Durante la pubertà, i cambiamenti ormonali possono provocare un temporaneo aumento del tessuto mammario, che di solito si risolve spontaneamente. Negli adulti, la prevalenza aumenta tra i 50 e i 69 anni (ginecomastia senile), ed è secondaria alla riduzione dei livelli di testosterone libero con associato aumento della conversione periferica degli estrogeni, più frequentemente in persone con obesità.
Malattie o disturbi, come:
- Ipogonadismo o tumori testicolari, che riducono la produzione di testosterone
- Ipotiroidismo o ipertiroidismo
- Iperprolattinemia, che aumenta i livelli di prolattina e stimola la crescita del tessuto mammario
- Insufficienza renale e epatica
- Malnutrizione.
Assunzione di alcuni farmaci (flutamide, spironolattone, ciproterone acetato, cimetidina, ketoconazolo, digitale, isoniazide, vitamina D, anoressizzanti), abuso di alcol o sostanze stupefacenti.
Quali sono i rimedi contro la ginecomastia?
Nella maggior parte dei casi la ginecomastia regredisce senza necessità di alcun trattamento. Per esempio, nei casi di ginecomastia fisiologica che si verifica durante la pubertà o alla nascita, non è necessario alcun trattamento specifico, in quanto la condizione tende a risolversi spontaneamente entro 12-18 mesi.
Se però la ginecomastia è associata a un dolore significativo, a una malattia o a malnutrizione può richiedere l’assunzione di farmaci specifici o un intervento chirurgico per eliminare il tessuto ghiandolare in eccesso.
Nel caso in cui il problema sia legato all’assunzione di alcuni farmaci può essere utile interrompere o modificare la posologia.
Esistono trattamenti medici che possono migliorare la sintomatologia dolorosa e portare a regressione totale o parziale della ginecomastia, quali tamoxifene e inibitori dell’aromatasi (farmaci utilizzati nel trattamento del tumore della mammella), ma che possono essere accompagnati da effetti collaterali anche importanti e quindi devono essere somministrati sotto stretto controllo medico.
Con ginecomastia quando rivolgersi al medico?
In caso di ginecomastia è bene rivolgersi al medico se il sintomo è associato a gonfiori, dolore, sensibilità al tatto o perdite dal capezzolo (secrezioni lattescenti, siero, sangue etc).
Quando ci si consulta con un medico per la ginecomastia, di solito vengono fatte domande riguardo alla storia medica personale e alla salute dei familiari.
Verrà effettuata una visita medica che include la palpazione del tessuto mammario, dell’addome e dei genitali. Il medico potrebbe prescrivere esami diagnostici come analisi del sangue ed ecografia mammaria e testicolare. Se necessario, possono essere richiesti ulteriori accertamenti come la mammografia ed eventualmente, in caso di sospetto oncologico, la biopsia tissutale della mammella. Questo perché l’aumento delle dimensioni della mammella, particolarmente se monolaterale e in persone anziane, può essere associato, anche se piuttosto raramente, a carcinoma della mammella.
Ultimo aggiornamento: Novembre 2024
Data online: Novembre 2020