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Afasia

Che cos’è l’afasia?

L’afasia è la condizione in cui si perde parzialmente o completamente la capacità di comunicare. Può riguardare sia la capacità di esprimersi a parole o per iscritto (afasia motoria o espressiva) sia quella di comprendere il linguaggio, parlato o scritto (afasia sensoria o ricettiva). In presenza di afasia espressiva, la persona non riesce a esprimere i propri pensieri nelle varie forme della comunicazione, come la parola, la scrittura, i gesti o altre forme di espressione grafica. A livello sintomatico questo tipo di afasia può comportare un discorso confuso e lento con difficoltà a costruire i periodi e spesso senza senso compiuto, difficoltà a dire determinate parole o nomi, utilizzare verbi all’infinito e parole semplici semplificando le frasi, usare parole errate ma correlate a quelle corrette (come tavolo al posto di sedia). In presenza di afasia ricettiva il disturbo si presenta a livello di interpretazione e comprensione di discorsi orali, testi scritti, gesti, immagini, disegni e numeri. A livello sintomatico questo tipo di afasia può comportare l’espressione di risposte non necessariamente associate alla richiesta di partenza e l’assenza di consapevolezza della propria mancanza di comprensione.

In particolare si definisce afasia fluente o afasia di Wernicke in presenza di difficoltà di comprensione e riconoscimento dei simboli per il tramite del canale uditivo, visivo o tattile. È causata da un’alterazione a carico della circonvoluzione temporale postero-superiore dell’emisfero dominante per il linguaggio (area di Wernicke). Frequentemente si associa ad alessia (perdita della capacità di leggere le parole).

In caso di afasia espressiva (motoria, non fluente, o di Broca) invece, la possibilità di espressione verbale è compromessa, ma la comprensione e la capacità di concettualizzare sono relativamente conservate. È causata da un disturbo che colpisce l’area frontale o frontoparietale dominante a sinistra, comprendente l’area di Broca. Spesso causa agrafia (perdita della capacità di scrivere) e compromette la lettura ad alta voce.

In genere l’afasia compare all’improvviso dopo un ictus, un’infezione o un trauma cranico, ma può anche svilupparsi lentamente a causa della degenerazione delle cellule dell’area del cervello dedicata al linguaggio (afasia progressiva primaria) insieme a un tumore cerebrale o a una malattia neurodegenerativa. In questo caso l’afasia progressiva può associarsi a modifiche nel comportamento e nella personalità, a disturbi della memoria e del pensiero e a disturbi motori. Episodi momentanei di afasia si associano invece a convulsioni, emicrania o attacco ischemico transitorio (TIA). L’afasia interessa in particolare individui di più di 65 anni ma può verificarsi a tutte le età. 

Quali sono le cause dell’afasia?

Le cause che si possono associare all’afasia sono:

Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi. 

Quali sono i rimedi contro l’afasia?

Per trattare l’afasia è necessario intervenire sulle malattie che scatenano il problema. In una seconda fase è necessario affidarsi alla logopedia per recuperare le capacità linguistiche oppure a metodi e strumenti di comunicazione alternativi. Generalmente, il trattamento dell’afasia consente di contenere in maniera adeguata il disturbo o a risolverlo completamente, ma bisogna sempre tenere in considerazione che l’efficacia delle cure varia da persona a persona. In caso di eventi singoli (come gli ictus), nella maggior parte dei casi si raggiunge una ripresa soddisfacente delle capacità di espressione/comprensione, in caso di degenerazione neurologica il trattamento è invece più complesso ed è principalmente volto al mantenimento delle funzionalità attive e allo sviluppo di metodi di comunicazione alternativi.

Con l’afasia quando rivolgersi al proprio medico?

Dato che l’afasia è spesso il sintomo di un disturbo grave, nel caso in cui compaiano improvvisamente difficoltà di parlare, ricordare le parole, leggere, scrivere, capire e/o sostenere i discorsi è importante rivolgersi il prima possibile a un medico.

Ultimo aggiornamento: Novembre 2024
Data online: Gennaio 2020

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