COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Workaholism: i sintomi della dipendenza dal lavoro

Negli ultimi anni, il termine “workaholism” è diventato sempre più frequente per descrivere una condizione in cui il lavoro prende il sopravvento sulla vita di una persona, trasformandosi in una vera e propria dipendenza. Così come si può sviluppare una dipendenza da sostanze, è possibile che anche il lavoro diventi uno strumento per sfuggire alle difficoltà e regolare le emozioni negative. Tuttavia, dedicare al lavoro la maggior parte delle proprie energie e tempo rischia di compromettere l’equilibrio personale e sociale, con effetti dannosi sia a livello fisico che mentale.

Ne parliamo con il dottor Andrea Catena, psicologo e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare.

Cos’è il workaholism e quali sono le cause

Il workaholism, o dipendenza dal lavoro, si manifesta come una forma di compulsione che porta a dedicare in modo eccessivo il proprio tempo e le proprie energie all’attività lavorativa, fino a compromettere il benessere personale e le relazioni sociali. È una forma di dipendenza comportamentale simile a quella da sostanze, dove il lavoro viene utilizzato per regolare e nascondere emozioni negative. La condizione, pur non riconosciuta formalmente come disturbo psicopatologico, è una sindrome con sintomi specifici che tende a intensificarsi nel tempo, intaccando la qualità della vita e il funzionamento quotidiano della persona.

Le cause che portano alla dipendenza dal lavoro possono essere diverse. Esistono fattori sociali e culturali che incoraggiano l’iperproduttività come segno di successo e validità personale, in particolare nelle società occidentali. In culture in cui l’abnegazione al lavoro è considerata un valore, come in Giappone, il fenomeno è oggetto di studio per i rischi di salute che comporta. A livello psicologico, caratteristiche come il perfezionismo, la bassa autostima o una rigidità cognitiva favoriscono l’iperinvestimento nel lavoro. Inoltre, un ambiente familiare che enfatizza la dedizione assoluta al lavoro può contribuire a formare questa predisposizione.

Anche fattori neurobiologici possono influire: si ipotizza un coinvolgimento del sistema della dopamina, il neurotrasmettitore legato alla ricompensa e alla soddisfazione, che può portare alcune persone a cercare continuamente nel lavoro una gratificazione che non riescono a ottenere altrove.

I sintomi del workaholism

La dipendenza dal lavoro può manifestarsi attraverso una gamma di sintomi psicologici e fisici. I sintomi psicologici includono un costante stato di allerta, ansia e pensieri ossessivi legati al lavoro, mentre tra quelli comportamentali spiccano la tendenza a superare sistematicamente le ore di lavoro e a trascurare il tempo per sé e per gli altri. Sul piano fisico, le persone con workaholism possono sperimentare sintomi somatici come tensioni muscolari, frequenti mal di testa, disturbi del sonno e problemi gastrointestinali.

Con il tempo, il workaholism può portare a livelli elevati di stress, che si riflettono in irritabilità e scatti di rabbia, compromettendo le relazioni con i colleghi e in ambito familiare. Questi sintomi rappresentano segnali importanti che non devono essere ignorati e indicano un bisogno di intervento.

Come gestire e curare il workaholism

Riconoscere la dipendenza dal lavoro è il primo passo per poterla affrontare. La psicoterapia è il metodo più efficace per la gestione del workaholism, poiché consente di individuare e lavorare sulle radici psicologiche della dipendenza e delle emozioni negative che essa nasconde. Ogni percorso di recupero è soggettivo, poiché si basa sulla storia e sul vissuto personale della persona, e mira a ristabilire un equilibrio tra vita lavorativa e vita personale, favorendo il benessere generale.

Anche l’adozione di alcune pratiche comportamentali può essere utile per ridurre la compulsione al lavoro. Definire dei limiti orari, riservare tempo a hobby e attività ricreative, e promuovere uno stile di vita sano sono tutte strategie efficaci. Infine, il supporto familiare e sociale è cruciale per aiutare la persona a superare la dipendenza, restituendole una prospettiva di vita più bilanciata e meno incentrata sul lavoro.

Visite ed esami

I numeri di Humanitas
  • 2.3 milioni visite
  • +56.000 pazienti PS
  • +3.000 dipendenti
  • 45.000 pazienti ricoverati
  • 800 medici
Torna su