L’alopecia areata è un disturbo relativamente comune che può colpire sia maschi che femmine, con una maggiore incidenza nell’infanzia e nell’adolescenza. Si tratta di una patologia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, causando la perdita di capelli a chiazze. Si tratta di un’alopecia non-cicatriziale che presenta quindi un potenziale di risoluzione totale. In alcuni casi, l’alopecia areata è associata ad altre malattie autoimmuni, come le disfunzioni tiroidee, la dermatite atopica e la vitiligine. Inoltre, la familiarità gioca un ruolo importante, con una predisposizione genetica osservata in diversi pazienti.
Ne parliamo con il dottor Mario Valenti, specialista in Dermatologia presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Quali sono i sintomi dell’alopecia areata?
L’alopecia areata si manifesta con la caduta improvvisa di capelli a chiazze tondeggianti, spesso con capelli più corti e spezzati ai margini delle zone colpite.
A seconda della gravità e dell’estensione, si distinguono diverse forme:
- Alopecia areata totale: perdita completa dei capelli sul cuoio capelluto.
- Alopecia ofiasica: interessa i lati e la parte posteriore della testa.
- Alopecia ofiasica inversa: colpisce prevalentemente la parte superiore della testa.
- Alopecia universale (rara): perdita totale dei peli su tutto il corpo.
Oltre alla perdita di capelli, la malattia può coinvolgere anche la barba e le unghie, causando fragilità, irregolarità e alterazioni della superficie ungueale.
Diagnosi dell’alopecia areata: la visita tricologica
Per diagnosticare l’alopecia areata è fondamentale una visita tricologica specialistica. Il dermatologo raccoglie innanzitutto l’anamnesi del paziente, valutando la storia clinica, la familiarità e gli eventuali sintomi associati.
Successivamente, viene eseguito un esame clinico e tricoscopico del cuoio capelluto. La tricoscopia, una tecnica non invasiva e indolore, consente di analizzare i follicoli piliferi in dettaglio grazie a un dermatoscopio, permettendo di valutare l’attività della malattia e monitorare la risposta ai trattamenti nel tempo.
Possono inoltre essere necessari ulteriori test diagnostici, tra cui:
- Pull test: verifica la facilità di distacco dei capelli.
- Esami ematochimici: valutano la funzione tiroidea, il profilo immunitario e possibili carenze nutrizionali.
Come si cura l’alopecia areata?
Il trattamento varia in base all’età, all’estensione della patologia e all’attività della malattia. Una diagnosi precoce è cruciale: intervenire tempestivamente aumenta l’efficacia della terapia e riduce il rischio di progressione.
Le opzioni terapeutiche includono:
- Inibitori di JAK (Jak inhibitors): farmaci innovativi che modulano l’infiammazione e stimolano la ricrescita di capelli, sopracciglia e ciglia in una percentuale significativa di pazienti.
- Corticosteroidi: somministrati per via locale (creme o lozioni), orale o tramite microiniezioni sottocutanee nelle zone colpite.
- Altri farmaci topici: come il minoxidil, utilizzato per stimolare la crescita dei capelli.
Per chi desidera migliorare l’aspetto estetico durante il trattamento, esistono soluzioni di camouflage come parrucche, foulard e make-up specifico. L’alopecia areata ha un decorso imprevedibile: in alcuni casi si verifica una remissione spontanea, mentre in altri può essere necessario un trattamento a lungo termine. Indipendentemente dalla forma e dalla gravità, un approccio tempestivo e personalizzato può migliorare significativamente la qualità di vita.
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