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Risonanza magnetica alla mammella


Che cos’è la Risonanza magnetica alla mammella?

La risonanza magnetica nucleare è una tecnica diagnostica basata sull’applicazione di un campo magnetico di elevata intensità al distretto corporeo da esaminare. Rispetto ad altre metodiche di visualizzazione presenta diversi vantaggi: invasività quasi nulla, impiego di radiazioni non ionizzanti e consente di ottenere immagini in tre dimensioni.

A cosa serve la Risonanza magnetica alla mammella?

La risonanza magnetica alla mammella viene utilizzata nelle donne a elevato rischio di tumore mammario, nelle donne con diagnosi di tumore in atto e in quelle già operate per pianificare il tipo di intervento chirurgico demolitivo e ricostruttivo, e per individuare eventuali residui di malattia in rari casi specifici. La risonanza magnetica prevede sempre lo studio contemporaneo di entrambe le mammelle.

Sono previste norme di preparazione?

Per consultare eventuali norme di preparazione all’esame, è possibile visitare la pagina dedicata (cliccando qui).

Chi può effettuare l’esame?

Non possono sottoporsi a questo tipo di esame le donne portatrici di pacemaker o di dispositivi ad attivazione magnetica – come elettrodi e neurostimolatori – e in genere le portatrici di espansore mammario.

La Risonanza magnetica alla mammella è doloroso o pericoloso?

L’esame non risulta né doloroso, né pericoloso. L’unico fastidio può essere causato dal rumore del macchinario in funzione.

Come funziona la Risonanza magnetica alla mammella?

L’apparecchiatura si presenta come un lungo tubo, di circa due metri, nel quale la paziente viene fatta distendere a pancia in giù, con il seno appoggiato in due grosse coppe e con le mani sotto la testa o lungo i fianchi. Per valutare la mammella è d’obbligo l’utilizzo del mezzo di contrasto tramite iniezione in vena: senza l’utilizzo del liquido di contrasto non è infatti possibile distinguere le aree della mammella malata da quelle sane e i tumori maligni da quelli benigni. Per la buona riuscita dell’esame è fondamentale che la paziente rimanga immobile: è necessario infatti acquisire diverse immagini che dovranno essere poi sovrapposte tra loro per l’elaborazione al computer dell’immagine finale.

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