COME TI POSSIAMO AIUTARE?

Centralino
+39 02 8224 1

Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente

Prenotazioni Private
+39 02 8224 8224

Prenota una visita in privato o con assicurazione telefonicamente, oppure direttamente online

Centri

IBD Center
0282248282
Dipartimento di Gastroenterologia
02 8224 8224
Ortho Center
02 8224 8225
Cancer Center
0282246280
Centro Odontoiatrico
0282246868
Cardio Center
02 8224 4330
Centro Obesità
02 8224 6970
Centro Oculistico
02 8224 2555

Sindrome di Cushing


Che cos’è la sindrome di Cushing?

La sindrome di Cushing è una condizione clinica associata all’aumento delle concentrazioni di cortisolo nel sangue, e interessa soprattutto la popolazione femminile tra i 30 e i 40 anni.

Il cortisolo è un ormone secreto dalle ghiandole surrenali in risposta a stimoli stressanti, e la sua concentrazione è regolata dall’ormone adenocorticotropo (ACTH), prodotto dalla ghiandola pituitaria. Il cortisolo è coinvolto in diverse funzioni dell’organismo, tra cui la risposta agli stimoli di stress e pericolo, il bilanciamento del metabolismo, dei cicli sonno-veglia, degli zuccheri nel sangue e della pressione sanguigna. 

Chiamato anche “ormone dello stress”, il cortisolo aumenta in risposta a episodi di stress acuto, di stress traumatico, o di stress cronico. L’aumento protratto nel tempo della concentrazione plasmatica di cortisolo determina la comparsa di segni e sintomi che permettono di definire la sindrome di Cushing.

Quali sono le cause della sindrome di Cushing?

Le cause della sindrome di Cushing possono essere distinte in esogene, come l’assunzione cronica di dosi elevate di corticosteroidi (sindrome di Cushing iatrogena), ed endogene, ovvero un’ipersecrezione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali.

Le cause endogene possono essere a loro volta suddivise nelle forme ACTH dipendenti e nelle forme ACTH indipendenti. Nelle forme ACTH dipendenti si osserva un’ipersecrezione patologica di ACTH (da parte dell’ipofisi o di tumori ectopici) che attiva le ghiandole surrenali a produrre cortisolo. Le forme ACTH indipendenti, invece, dipendono da un’ipersecrezione primaria del cortisolo da parte del surrene.

Quando l’aumento dei livelli di cortisolo è dovuto a un adenoma ipofisario corticotropo, un tumore benigno della ghiandola pituitaria, si parla di malattia di Cushing. In rari casi, questa condizione può essere associata anche a tumori maligni o a iperplasia della ghiandola ipofisaria.

Infine, la sindrome di Cushing può essere correlata ad alcune patologie genetiche, come la neoplasia endocrina multipla di tipo 1 (MEN1) e la sindrome di McCune-Albright.

Quali sono i sintomi della sindrome di Cushing?

Le manifestazioni cliniche associate alla sindrome di Cushing sono:

  • affaticamento muscolare e ipotrofia degli arti
  • alterazioni della cute, in particolare assottigliamento della pelle 
  • accumulo di peso, specialmente in regione addominale
  • aumento della pressione arteriosa
  • alterazioni del metabolismo glucidico
  • alterazioni del tono dell’umore
  • diminuzione della libido
  • disturbi del sonno
  • irregolarità mestruali nella donna e disfunzione erettile nell’uomo
  • acne
  • facilità all’ecchimosi.

Altre manifestazioni possono comprendere:

  • riduzione dei livelli di potassio nel sangue
  • fragilità scheletrica
  • trombofilia.

Inoltre, alti livelli di cortisolo si associano sia a un abbassamento delle difese immunitarie, sia a un aumento del rischio di insorgenza di patologie croniche (come il diabete di tipo 2) e di alcune patologie cardiache.

Sindrome di Cushing: come si fa la diagnosi?

Esiste il rischio che la diagnosi di sindrome di Cushing possa essere difficoltosa e/o a volte ritardata, sia per le fisiologiche fluttuazioni della concentrazione di cortisolo, sia a causa dei sintomi aspecifici, che non rendono sempre immediata l’identificazione del disturbo.

Nel sospetto di sindrome di Cushing, in prima istanza è necessario escludere l’assunzione cronica di dosi elevate di corticosteroidi. Appurato ciò, gli esami di primo livello per la diagnosi comprendono: 

  • esame del cortisolo nelle urine delle 24 ore
  • esame del cortisolo della saliva delle ore 24.00
  • test di Nugent.

Confermati gli elevati livelli di cortisolo, è fondamentale eseguire ulteriori indagini per determinare la causa dell’ipercortisolismo, tra cui: 

  • Dosaggio dell’ACTH plasmatico: per distinguere le forme ACTH dipendenti dalle forme ACTH indipendenti
  • RMN encefalo: per valutare la ghiandola pituitaria e identificare micro o macroadenomi
  • TAC addome: per studiare le ghiandole surrenali e rilevare eventuali masse o alterazioni strutturali (es. adenomi o carcinomi).

Come trattare la sindrome di Cushing?

Il trattamento della sindrome di Cushing è finalizzato a normalizzare gli elevati livelli di cortisolo e varia in base alla causa sottostante.

Nel caso di sindrome di Cushing iatrogena, il trattamento consiste nel ridurre in maniera graduale il dosaggio della terapia corticosteroidea, al fine di evitare possibili effetti collaterali da sospensione.

Quando l’eccesso di cortisolo dipende da una lesione del surrene (sindrome di Cushing ACTH- indipendente), il trattamento è chirurgico, e consiste nella rimozione mediante laparoscopia della ghiandola surrenale interessata. 

In presenza di malattia di Cushing, invece, il trattamento di prima linea è l’adenomectomia transnasale, una tecnica mininvasiva che consente di rimuovere il tumore ipofisario preservando la restante funzionalità della ghiandola. 

Infine, nei casi in cui la chirurgia è controindicata o, in alcuni casi selezionati, prima dell’intervento chirurgico, è raccomandato l’impiego di farmaci che interferiscono con la produzione di cortisolo, riducendone i livelli circolanti.

Visita specialistica endocrinologica

La visita endocrinologica è una visita non invasiva e indolore che permette di valutare o monitorare disturbi e malattie associate alle ghiandole endocrine.

Torna su