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Infertilità maschile: i fattori di rischio e la prevenzione

Contrariamente alla fertilità femminile, che è influenzata dall’età anagrafica, gli effetti dell’invecchiamento sulla capacità di concepire nella popolazione maschile sono più sfumati.

Il testosterone, che è coinvolto nello sviluppo degli organi sessuali e dei caratteri sessuali secondari, nonché nella produzione di sperma, viene prodotto in maniera costante dall’organismo. Con l’avanzare dell’età, si verifica una graduale diminuzione dei suoi livelli, ma questo processo non causa l’interruzione completa della produzione di spermatozoi, ma porta a una riduzione graduale della loro quantità e qualità.

Questa diminuzione può essere correlata sia alla diminuzione dei livelli di testosterone sia a una serie di condizioni andrologiche che possono contribuire all’insorgenza dell’infertilità. Ad esempio, alcune infezioni contratte durante l’adolescenza possono influenzare successivamente la fertilità maschile.

Quali sono i fattori di rischio e come si può tutelare la fertilità maschile? Ne parliamo con il dottor Luciano Negri, andrologo del Fertility Center dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Infertilità maschile: i fattori di rischio 

L’infertilità maschile può essere correlata a una serie di patologie e fattori modificabili che causano dispermia, una condizione in cui il liquido seminale non è adeguato per la fecondazione dell’ovulo femminile a causa di problemi di concentrazione, morfologia e motilità degli spermatozoi. Questa varietà di cause può portare a un’infertilità permanente o temporanea.

I principali fattori di rischio modificabili associati alla dispermia includono:

  • Dipendenza dal fumo di sigaretta o dall’uso di droghe
  • Abuso di alcol 
  • Alimentazione non equilibrata
  • Stile di vita eccessivamente sedentario
  • Eccessiva attività fisica
  • Esposizione a radiazioni, inquinamento e sostanze che possono interferire con la produzione di liquido seminale, come gli idrocarburi e i derivati delle plastiche.

Le patologie alla base dell’infertilità maschile possono essere diverse; la causa più comune è la presenza di infezioni sessualmente trasmesse, come il papilloma virus, la sifilide, la clamidia e la gonorrea. Tuttavia, possono esservi anche:

I sintomi da non sottovalutare

È consigliabile che anche i pazienti maschi senza sintomi evidenti eseguano controlli andrologici o urologici regolari, specialmente a partire dai 40 anni. In giovane età, questi controlli possono contribuire a individuare precocemente eventuali problemi e adottare misure preventive.

Vi sono sintomi che richiedono attenzione immediata, in quanto potrebbero essere associati a infezioni sessualmente trasmesse o, nei casi più gravi, a varicocele.

Per quanto riguarda le infezioni sessualmente trasmesse, i campanelli d’allarme includono dolori pelvici, bruciore o dolore durante la minzione, secrezioni anomale, piaghe sui genitali, nell’area rettale o nell’area orale.

Per quanto riguarda il varicocele, invece, questa condizione si manifesta principalmente con un gonfiore nella zona testicolare. Il testicolo interessato può essere di dimensioni maggiori rispetto all’altro. Prestare attenzione a questi segni può consentire una diagnosi tempestiva e un trattamento appropriato.

Come prevenire l’infertilità maschile?

Ci sono una serie di comportamenti da effettuare per preservare la propria salute e contribuire alla prevenzione dell’infertilità, come ad esempio:

  1. Controllare lo spermiogramma al momento della maggiore età 
  2. Autopalpazione dei testicoli: la corretta autopalpazione mensile dei testicoli può contribuire alla prevenzione del tumore testicolare.
  3. Evitare fumo e sostanze stupefacenti, che possono influenzare negativamente la fertilità.
  4. Ridurre il consumo di alcol: gli alcolici possono influire direttamente sulla funzione del testicolo, riducendo la produzione di testosterone e spermatozoi.
  5. Seguire una dieta sana: il sovrappeso e l’obesità possono causare un calo del testosterone e un’alterazione degli ormoni che regolano la fertilità maschile.
  6. Utilizzare il preservativo, che protegge dalle infezioni sessualmente trasmissibili.
  7. Curare l’igiene genitale, che contribuisce a prevenire le infezioni.
  8. Gestire lo stress: gli ormoni dello stress possono influenzare la produzione di spermatozoi e il livello di testosterone.
  9. Indossare abiti comodi: è consigliabile evitare indumenti troppo stretti che possano aumentare la temperatura locale dei testicoli, compromettendo la produzione di spermatozoi. Gli indumenti intimi in cotone sono preferibili e dovrebbero offrire un adeguato sostegno.
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