L’ecografia del fegato e delle vie biliari è un esame diagnostico non invasivo che impiega onde sonore ad alta frequenza, chiamate ultrasuoni, per esaminare il fegato, i vasi sanguigni epatici, le vie biliari e la cistifellea (o colecisti). Questo tipo di osservazione si effettua durante un’ecografia della parte superiore dell’addome.
Quando può essere utile questo esame? Ne parliamo con la dottoressa Cristina Gilda De Fazio, ecografista dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano presso i centri medici Humanitas Medical Care.
A cosa servono il fegato e le vie biliari
Il fegato si trova nella porzione destra dell’addome superiore e può estendersi anche verso sinistra. La sua forma e dimensioni possono variare tra le persone, a seconda del tipo di corporatura (longilineo, brachitipo) e per via di variazioni legate all’età, al peso corporeo e al sesso. Questo organo svolge funzioni fondamentali per l’organismo umano, tra cui:
- Funzioni metabolico-digestive: produce la bile, essenziale per la digestione dei grassi e per l’assorbimento delle vitamine A, D, E e K.
- Regolazione dei livelli glicemici: trasforma il glicogeno immagazzinato nel fegato in glucosio quando necessario, e contribuisce alla demolizione dell’insulina e di altre proteine con funzione energetica.
- Produzione dei fattori della coagulazione, essenziali per il processo di coagulazione del sangue.
- Detossificazione: filtra tossine e farmaci grazie alle sue cellule immunitarie.
- Eliminazione delle cellule del sangue invecchiate e danneggiate, con il supporto della milza.
Le vie biliari sono una rete di dotti costituiti da cellule epiteliali, chiamate colangiociti, che trasportano la bile prodotta dal fegato verso l’intestino tenue, dove contribuisce alla digestione.
Ecografia del fegato e delle vie biliari: quando farla?
Le principali indicazioni per eseguire questo esame includono:
- Aumento del volume del fegato. Se durante una visita medica viene riscontrato un incremento del volume dell’organo, può essere necessario un approfondimento ecografico per valutare la causa.
- Alterazioni degli indici epatici. In presenza di anomalie nei test di funzionalità epatica, come le transaminasi (indicative di necrosi), la gammaGT e la fosfatasi alcalina (indicative di stasi), o alterazioni dei parametri di sintesi come l’albumina, il PT, il PTT e la colinesterasi.
- Dolore addominale. Il fegato è dotato di fibre nervose dolorifiche nella sua capsula. Un aumento volumetrico rapido, come in un’epatite acuta, può provocare dolore a causa della distensione della capsula.
- Sospetto di colica biliare. Se si manifesta un dolore persistente nell’ipocondrio destro, irradiato alla scapola e duraturo per almeno 30 minuti, spesso accompagnato da nausea e/o vomito, l’ecografia può aiutare a diagnosticare eventuali problemi alla colecisti.
- Ittero. La colorazione giallastra della pelle, delle sclere oculari e delle mucose può indicare problemi epatici o biliari, e l’ecografia è utile per indagare le cause sottostanti.
A cosa serve l’ecografia del fegato e delle vie biliari?
L’ecografia del fegato e delle vie biliari è uno strumento diagnostico essenziale per diverse valutazioni cliniche. Questa indagine permette di:
- Valutare l’anatomia del fegato e delle vie biliari. L’ecografia fornisce un’immagine dettagliata della struttura di questi organi, utile per confermare o escludere sospetti di patologie acute, come le epatiti, o condizioni croniche, come la cirrosi epatica.
- Identificare la presenza di neoplasie. L’esame può rilevare la presenza di tumori, sia benigni che maligni e in alcune situazioni, può essere effettuato con l’uso di mezzi di contrasto ecografici come l’esafluoruro di zolfo per una valutazione più approfondita.
- Ricercare calcolosi. È particolarmente efficace nella diagnosi di calcoli nelle vie biliari e nella cistifellea, condizioni che possono causare ostruzioni e dolori addominali.
- Riconoscere anomalie dei dotti biliari. L’ecografia consente di identificare ostruzioni o anomalie nei dotti biliari, che possono compromettere la normale circolazione della bile e influenzare il funzionamento dell’apparato digerente.
Come funziona l’ecografia
Per eseguire l’ecografia del fegato e delle vie biliari, il paziente viene fatto sdraiare in posizione supina. Lo specialista applica una piccola quantità di gel sulla parte superiore dell’addome, il quale serve a garantire un buon contatto tra la sonda e la pelle. Successivamente, la sonda, collegata all’apparecchiatura ecografica, viene posizionata e movimentata sulla zona per ottenere le immagini delle strutture esaminate.
L’ecografia è un esame non invasivo e privo di rischi per il paziente. La durata dell’esame è generalmente di circa 20 minuti.
Per prepararsi all’ecografia del fegato e delle vie biliari, è necessario che il paziente osservi un digiuno di almeno 8 ore prima dell’esame, pur potendo bere acqua naturale.
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