L’abuso di antibiotici ha provocato nel corso degli ultimi decenni un aumento di incidenza delle infezioni cutanee antibiotico resistenti. Un tema che ci riguarda da vicino, in Italia, infatti, i dati AIFA evidenziano un utilizzo eccessivo di antibiotici non sistemici per uso dermatologico. Non si parla quindi in questo caso di terapie orali ma di terapie topiche, quindi creme e unguenti, antibiotiche e cortisoniche che spesso sono oggetto di uso “fai da te” e verso cui bisogna prestare attenzione aderendo alle terapie prescritte.
Ne parliamo con il professor Marco Ardigò, Capo Sezione Autonoma di Dermatologia Oncologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Che cos’è l’antibiotico-resistenza
Gli antibiotici sono una classe di farmaci fondamentali per la salute pubblica perché hanno contribuito a contrastare la diffusione delle infezioni batteriche e continuano a farlo. Si assiste tuttavia a una loro minor efficacia a causa dell’uso eccessivo (e dunque improprio) che ne è stato fatto nel corso del tempo.
Questo fenomeno ha portato alla cosiddetta antibiotico-resistenza, ovvero la capacità di un batterio di resistere all’azione dei farmaci antibiotici, limitandone dunque l’efficacia.
Se da un lato è naturale che i batteri con il tempo sviluppino resistenza agli antibiotici, dall’altro un uso inconsapevole e non controllato di questi farmaci ha agevolato questo processo. Ecco perché è fondamentale assumere antibiotici solo previa prescrizione medica e in determinati casi.
Abuso di antibiotici topici e antibiotico-resistenza
A fronte di una crescente antibiotico-resistenza, bisogna prestare particolare attenzione alle creme per terapie locali che si possono avere in giacenza in casa, magari dopo prescrizioni precedenti. Tra queste, infatti, vi possono essere formulazioni antibiotiche o cortisoniche. Per questo è importante conservare, – se si conserva il flacone di crema – anche il foglietto illustrativo con all’interno la composizione e le indicazioni principali sul farmaco.
L’abuso di antibiotici topici, infatti, rischia di associarsi a una crescita di resistenza batterica anche agli antibiotici sistemici, aumentando considerevolmente le dimensioni del problema e determinando sia un peggioramento dei disturbi che interessano il singolo soggetto, sia una diminuzione dell’efficacia di terapie successive.
In generale è bene evitare l’utilizzo di creme antibiotiche per intervenire su infezioni superficiali della pelle. Si tratta infatti di disturbi estremamente comuni, che si sviluppano a seguito di piccole ferite, tagli e bruciature e che implicano l’azione di patogeni non necessariamente sensibili all’azione antibiotica.
Interventi chirurgici e infezioni: quando ricorrere all’antibiotico
A seguito di interventi chirurgici, che ovviamente vengono eseguiti in ambienti asettici, non è sempre necessario utilizzare antibiotici ma si possono usare anche antisettici, grazie ai quali è possibile agire sugli agenti patogeni cutanei evitando resistenze batteriche.
In altre situazioni, invece, l’antibiotico può essere indispensabile, per esempio con l’impetigine che interessa spesso i bambini fino ai 10 anni circa e che è provocata da batteri che si trovano nel naso. Si tratta di infezioni virulente, molto fastidiose e pruriginose, per cui l’antibiotico diventa la terapia di elezione per eliminare tempestivamente l’infezione.
Acne e follicolite: quando serve l’antibiotico?
Per acne e follicolite, ossia due disturbi simili ma di natura differente, è importante intervenire con farmaci adeguati: la follicolite, un’infezione dolorosa e pruriginosa provocata da un’infezione dei follicoli piliferi e ha origine batterica, mentre l’acne origina da un’infiammazione delle ghiandole sebacee.
Generalmente, per la follicolite è necessario agire con antibiotici topici, ma in alcuni casi lo specialista può ritenere più utile prescrivere un antisettico. Similmente, sebbene l’acne non abbia origine batterica, può essere prescritto un antibiotico anche in presenza di questo disturbo per ottenere un effetto antinfiammatorio, ma bisogna seguire strettamente le prescrizioni mediche.
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