Da medico di Medicina generale a paziente in Humanitas, Cataldo Perri racconta, nel libro “Condoglianze vivissime: viaggio fra una tac, una Pet e una tarantella” (Rubbettino Editore), la sua testimonianza di vita dal momento in cui gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma pancreatico nell’autunno del 2010.
Incertezze e frasi lapidarie, l’incontro con il prof. Alessandro Zerbi, sorrisi ingenui, accordi di chitarra battente, detti calabresi e gesti di estrema cura vengono raccontati con stile originale, e a volte sorprendente, in un libro da leggere e da ascoltare. Parte dei capitoli, infatti, è arricchita da una serie di QR code che riportano alcune trame melodiche composte dall’autore, con la passione per la musica jonica, per accompagnare il lettore in un viaggio originale scandito, come un esuberante pentagramma, da esperienze vissute tra le corsie del nostro ospedale, lezioni in università brasiliane e concerti musicali per decantare il suo inno alla vita.
“In questi anni sono stato contattato spesso da altri pazienti, che hanno conosciuto la mia storia online, per un consiglio o una parola di conforto” – commenta Cataldo Perri. “Ho scritto questo libro per fare una testimonianza personale, con l’auspicio che possa essere di conforto e stimolare la speranza in tutti i fratelli che, in questo momento, combattono come me contro le truppe del generale Maledetto. Invito i miei compagni di questo viaggio alla lettura e all’ascolto con la consapevolezza che Davide con una sola fionda sconfisse Golia e che un malato di cancro non è condannato, ma è temporaneamente vivo come tutti gli altri esseri umani. In questo lavoro racconto la semplice quotidianità e l’umanità varia dei pazienti in terapia: la loro dignità, le paure, l’ironia tagliente e l’amore che nasce fra due malati, conosciutisi nel corridoio del reparto oncologico”.
Molte storie raccontate nel testo sono state raccolte nel tempo, come alcune frasi che il protagonista si è sentito dire qualche giorno dopo la diagnosi da un suo collega medico tra cui: “Sarà dura”. Questa frase, così come molti altri ostacoli, sono stati superati grazie al coraggio e la viva speranza di Cataldo, supportato dall’amore di chi gli è sempre stato a fianco – dalla famiglia a casa e quella in ospedale – tra cui il nostro prof. Alessandro Zerbi per aver preso a cuore la situazione difficile di Perri sin dal primo incontro con lui, dichiarando fin da subito che c’erano tutte le condizioni per operare.
“Cataldo è una persona davvero affascinante e particolare, dall’ottimismo contagioso: sempre positivo, disponibile, interessato agli altri e alla vita in tutti i suoi aspetti, e in particolare alla bellezza che la vita sa regalare a chi la sa riconoscere – racconta il prof. Alessandro Zerbi. I suoi libri, la sua musica, le sue performances pubbliche sono stati in questi anni motivo di gioia e di serenità per molte persone, per molti pazienti che hanno visto nella sua vicenda e nel suo atteggiamento costantemente positivo motivi di speranza e di ottimismo. E hanno rafforzato in me la convinzione che i tumori non si combattono solo con i bisturi ed i farmaci ma anche con lo spirito, con il pensare positivo, con la ricerca della bellezza. È stato detto che la bellezza salverà il mondo: Cataldo è la dimostrazione di ciò, si fa volto dell’umanità, è ciò che tutti vorremmo essere, non oggetti con una data di scadenza ma persone che non perdono mai la speranza e la gioia di vivere.”
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