La malnutrizione è comune nei pazienti con tumore al pancreas, che spesso presentano significativa perdita di peso e deperimento generale al momento della diagnosi. Correggere lo stato nutrizionale prima dell’intervento chirurgico è essenziale, poiché la malnutrizione può prolungare la degenza ospedaliera, aumentare le complicanze postoperatorie e il rischio di re-ospedalizzazione.
Ne parliamo con il professor Alessandro Zerbi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia pancreatica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Resezione del pancreas e nutrizione: quale legame
L’intervento chirurgico sul pancreas ha un impatto sistemico sull’organismo, influenzando lo stato di benessere del paziente. La rimozione di parte del pancreas può portare a una ridotta produzione di enzimi pancreatici (insufficienza esocrina) e di insulina (diabete mellito) da parte del pancreas.
Questo doppio legame tra nutrizione e chirurgia pancreatica si manifesta sia attraverso la malattia stessa, che può causare malnutrizione, sia attraverso l’effetto della chirurgia, che può peggiorare o indurre un problema nutrizionale. Lo stato nutrizionale del paziente può essere valutato in diversi modi. Innanzitutto, si può considerare la perdita di peso nel tempo. Successivamente, è importante eseguire una valutazione clinica del paziente per rilevare eventuali segni di malnutrizione. Infine, l’analisi di alcuni parametri nel sangue, come livelli di albumina, può fornire indicazioni sullo stato nutrizionale complessivo del paziente.
Il nutrizionista svolge un ruolo essenziale nella valutazione dello stato nutrizionale del paziente e nella gestione della sua alimentazione prima e dopo interventi chirurgici. Collabora attivamente con il chirurgo per pianificare l’intervento chirurgico e coordinare i supporti nutrizionali necessari. Inoltre, fornisce consulenza e supporto al paziente, offrendo consigli pratici per migliorare la sua alimentazione e le sue condizioni generali.
Come si gestisce la nutrizione prima e dopo l’intervento
Gestire la malnutrizione di una persona prima di un intervento chirurgico può richiedere la somministrazione di integratori alimentari e preparati specifici, insieme a consigli comportamentali per migliorare l’assunzione di nutrienti. Nei casi più gravi, in cui l’alimentazione per via orale non è sufficiente, si può ricorrere alla nutrizione artificiale, che può essere di tipo enterale o endovenoso.
A oggi, sono in uso protocolli post-operatori che promuovono una ripresa precoce dell’alimentazione nei primi giorni successivi all’intervento chirurgico. Questi protocolli consentono una degenza ospedaliera più breve e dimissioni rapide, senza aumentare le complicanze post-operatorie. Una ripresa precoce dell’alimentazione può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare problemi di malnutrizione dopo l’intervento chirurgico.
Nelle prime settimane dopo l’intervento, è consigliato consumare pasti ridotti e mangiare frequentemente. In seguito, gradualmente si ritorna a un’alimentazione più normale, generalmente entro un mese dall’intervento. È importante limitare l’assunzione di grassi e alcolici e assumere terapia enzimatica sostitutiva per favorire l’assorbimento dei nutrienti.
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