Che cos’è la gammopatia monoclonale?
La gammopatia monoclonale di incerto significato (MGUS, acronimo di monoclonal gammopathy of undetermined significance) è una condizione benigna caratterizzata dalla presenza di una proteina anomala (proteina monoclonale o proteina M) nel sangue e/o nelle urine. Questa condizione pre-neoplastica può manifestarsi fin dall’adolescenza a causa di una “confusione” del sistema immunitario. L’incidenza della gammopatia monoclonale di incerto significato aumenta con l’età del paziente e non è limitata esclusivamente alle persone anziane, come erroneamente si pensava in passato.
Quali sono le cause della gammopatia monoclonale?
La gammopatia monoclonale è causata dall’alterazione delle plasmacellule nel midollo osseo, che determina una produzione eccessiva della proteina monoclonale, appartenente alla famiglia degli anticorpi.
Sono ritenuti fattori di rischio:
- età
- sesso maschile
- fumo di sigaretta
- obesità.
Non è stata dimostrata alcuna ereditarietà, anche se si osservano più casi in diverse famiglie, probabilmente a causa della frequenza elevata di questa condizione.
Quali sono i sintomi della gammopatia monoclonale?
La gammopatia monoclonale è asintomatica e il paziente di solito ne viene a conoscenza casualmente attraverso esami prescritti per altre ragioni, come il quadro proteico elettroforetico. La diagnosi viene posta in quel momento, ma il paziente potrebbe aver sviluppato la patologia già da mesi o anni.
A partire dal momento del rilevamento, si avvia la stadiazione per caratterizzare la patologia e discriminare le forme a maggior rischio di progressione. Tra queste, il Mieloma Smoldering è una condizione pre-clinica che precede l’insorgenza del mieloma multiplo, un tumore maligno ematologico curabile ma non guaribile.
Gammopatia monoclonale: come si fa la diagnosi?
Per la diagnosi si verifica la presenza della proteina responsabile di malattia nel sangue e nelle urine, mediante esami di laboratorio.
Come trattare la gammopatia monoclonale?
In presenza di gammopatia monoclonale è sufficiente un monitoraggio clinico-biochimico-strumentale. Tuttavia, è fondamentale essere seguiti da un ematologo esperto per effettuare il corretto follow-up di questa condizione cronica.
