L’ansia e la paura legate all’anestesia sono comuni nella fase preoperatoria; tali emozioni possono avere un impatto negativo sul corpo e sulla mente della persona, influenzando il periodo di recupero post-operatorio e peggiorando il dolore.
Per superare questa paura, è fondamentale cercare di comprendere il processo anestesiologico attraverso un’adeguata informazione fornita dal personale medico. Questo può includere una spiegazione dettagliata del tipo di anestesia previsto, dei suoi rischi e benefici, nonché delle procedure di monitoraggio durante l’intervento.
Inoltre, è utile praticare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione o lo yoga per ridurre lo stress e l’ansia. Il supporto emotivo da parte dei familiari e degli operatori sanitari può anche aiutare a gestire le preoccupazioni legate all’anestesia.
Infine, è importante mantenere uno stile di vita sano, includendo una dieta equilibrata, attività fisica regolare e un buon riposo, in modo da favorire un recupero ottimale dopo l’intervento chirurgico.
Ne parliamo con la dottoressa Paola Mosini, psicologa e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare.
I diversi tipi di anestesia
L’anestesia, definita come la perdita di sensibilità ottenuta tramite l’impiego di farmaci, può essere di due principali tipi:
- Generale. In questo caso, il paziente sperimenta una totale perdita di coscienza, accompagnata da amnesia (il paziente non ricorda nulla), assenza di movimento durante l’intervento, e una minima risposta autonoma agli stimoli chirurgici (parametri come pressione sanguigna, frequenza cardiaca e temperatura restano normali). La condizione è completamente reversibile, permettendo al paziente di svegliarsi al termine dell’intervento.
- Locale. Questa forma di anestesia interessa solo specifiche parti del corpo, abolendo il dolore nella zona d’intervento senza indurre necessariamente la perdita di coscienza. Spesso è accompagnata da farmaci ansiolitici o sedativi che contribuiscono a ridurre lo stato d’ansia del paziente.
Anestesia: cosa spaventa
La paura dell’anestesia può essere legata alla mancanza di informazioni e alla paura dell’ignoto ma anche al tipo di operazione a cui dovrà sottoporsi il paziente o a una precedente esperienza di intervento chirurgico. In particolare, l’essere sottoposti all’anestesia generale porta la persona a vivere uno stato di “morte temporanea” in cui vengono sospese le funzioni vitali (Colombo G., op cit pp. 532-533).
L’ansia preoperatoria spesso deriva dalla sensazione di impotenza di fronte all’esperienza chirurgica e all’ospedalizzazione, dovendo adattarsi ad ambienti e situazioni nuovi e sconosciuti rispetto alla vita quotidiana.
Un recente studio ha evidenziato che le preoccupazioni principali dei pazienti, in ordine di frequenza, sono:
- Dolore postoperatorio
- Svegliarsi durante l’intervento chirurgico
- Paura di morire
- Paura degli aghi e degli interventi
- Paura di sentire dolore durante l’intervento
- Diventare disabile
- Nausea e vomito post-operatori
- Esperienza dell’anestesista.
Oltre a queste, alcune persone presentano forme di ansia e preoccupazione legate a tematiche quali l’ignoto, la perdita del proprio ruolo sociale (a causa di possibili complicanze postoperatorie come la lesione di nervi periferici), la perdita di controllo, l’inconsapevolezza di ciò che accadrà e le alterazioni dell’immagine di sé.
Paura dell’anestesia: cosa fare?
Per ridurre l’ansia pre-operatoria, in alcuni casi si può ricorrere alla somministrazione di farmaci ansiolitici, anche se questi possono prolungare i tempi di recupero post-operatorio. Negli ultimi anni, si è cercato di sviluppare modelli di prevenzione e riduzione dell’ansia pre-operatoria che non si basino esclusivamente sul supporto farmacologico.
I medici e le figure ospedaliere coinvolte nella cura del paziente devono informare il paziente stesso riguardo alle modalità di utilizzo dell’anestesia, ai benefici e alle controindicazioni. Aumentare la consapevolezza del paziente su ciò che sta affrontando e prendersi cura di lui nel periodo pre-operatorio aiuta a incrementare la sua soddisfazione e a ridurre le paure accumulate nel tempo.
È fondamentale intervenire sui pazienti con alti livelli di ansia, poiché l’aumento delle variazioni nel sistema nervoso autonomo può determinare una maggiore necessità di sedazione e anestetici, prolungando il tempo di recupero post-operatorio.
La letteratura scientifica dimostra che fornire informazioni dettagliate ai pazienti riduce la loro paura e ansia pre-operatoria. Questo viene realizzato attraverso informazioni audiovisive, interventi psicoeducazionali e visite infermieristiche pre-operatorie.
Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che l’ascolto della musica prima dell’operazione può contribuire a diminuire le preoccupazioni e lo stress pre-operatori.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici