Con l’arrivo della primavera, è importante sottoporsi a una visita dermatologica per controllare la salute della pelle e i nei presenti e individuare eventuali anomalie prima che l’esposizione ai raggi solari primaverili ed estivi possa aggravare eventuali malattie cutanee.
La primavera è un buon momento per il controllo dei nei perché la pelle non è ancora abbronzata e pertanto può essere osservata senza che gli effetti dei raggi solari possano falsare le caratteristiche di eventuali nei; il sole infatti può iper-attivare i melanociti, facendo risultare alcuni nei più scuri.
Approfondiamo l’argomento con il professor Marco Ardigò, capo della sezione autonoma di Dermatologia Oncologica presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano.
Cosa sono i nei?
I nei, o nevi, sono formazioni pigmentate della pelle o delle mucose che derivano da un’anomala crescita dei melanociti, le cellule normalmente presenti nella pelle. Solitamente, i nei si manifestano come macchie circoscritte, rotonde o ovali, che possono essere piatte o rilevate rispetto alla superficie cutanea circostante. Possono variare in dimensioni e colore e possono anche cambiare nel corso del tempo. Alcuni cambiamenti sono innocui, ma altri, come variazioni nella forma e nelle dimensioni, possono essere segnali da non sottovalutare.
Nei: i cambiamenti da non sottovalutare
Per monitorare le trasformazioni che i nei subiscono nel corso degli anni, è importante seguire un regolare percorso di prevenzione che passa attraverso controlli dermatologici periodici e l’osservazione regolare della propria pelle, prestando attenzione a eventuali cambiamenti a carico dei nei.
Può essere di aiuto la regola ABCDE, che consente di identificare una lesione pigmentata sospetta che richiede l’attenzione del dermatologo senza attendere il controllo periodico.
- asimmetria: è importante prestare maggiore attenzione se un neo è asimmetrico.
- bordi: se i bordi del neo sono irregolari.
- colore: la presenza di più colori all’interno di uno stesso neo non deve essere sottovalutata.
- diametro: se il diametro del neo è superiore ai 6 mm.
- evoluzione: se il neo sembra svilupparsi troppo velocemente, è un campanello d’allarme e deve essere portato all’attenzione del dermatologo.
Quando fare una visita dermatologica?
La visita dermatologica è fondamentale in presenza di cambiamenti di una qualsiasi lesione sulla pelle. Il controllo dei nei consente di individuare precocemente eventuali formazioni che meritano attenzione, compreso il melanoma, un tumore della cute piuttosto frequente. A essere maggiormente colpite sono le zone della pelle più esposte al sole.
Il melanoma può svilupparsi in corrispondenza di un neo già esistente, ma in genere si forma sulla cute “sana”, motivo per cui non bisogna sottovalutare comparsa di nuovi “nei” soprattutto se tendono a crescere velocemente e con forma e colore disomogeneo. A uno sguardo inesperto il melanoma può assomigliare ad un neo, pertanto è fondamentale tenere sotto controllo la propria pelle, effettuare controlli periodici e rivolgersi al dermatologo in presenza di cambiamenti.
In presenza di una lesione cutanea sospetta si effettua la dermatoscopia, un esame che permette di esaminare la pelle interamente e che evidenzia dettagli microscopici.
Un altro esame, di secondo livello, è la mappatura dei nei, una dermatoscopia digitale attraverso la quale monitorare nel tempo le lesioni sospette per valutare eventuali evoluzioni. Infine la microscopia confocale, una tecnica di imaging cutaneo che permette di ottenere una “biopsia virtuale” grazie alla visualizzazione in tempo reale degli aspetti microscopici delle lesioni cutanee.
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